Eni celebra il matrimonio con il Mit insieme ai musicisti della Scala

Ieri sera a Boston si è celebrata l'elleanza tra Eni e il Massachusetts Institute of Technology con un concerto dei Cameristi del Teatro alla Scala di Milano. Sulle note delle "Fantasie dall'opera di Verdi" - una serie opere "dimenticate", composte su temi tratti dai lavori più celebri di Giuseppe Verdi, l'Eni e il Mit hanno ribadito il successo del loro matrimonio.

L'ensamble si è esibito nell'auditorium Kresge dell'università americana - un edificio dalla sottile forma di un ottavo di sfera - davanti a un pubblico di scienziati e rappresentanti della comunità italiana a Boston, tra cui il console generale Giuseppe Pastorelli. Dopo la prima tappa di ieri, lo spettacolo verrà portato in altre quattro città americane nell'ambito dell'Anno della cultura italiana degli Stati Uniti, passando anche per New York proprio il giorno del duecentenario della nascita di Verdi, il 10 ottobre.
«La nostra società ha promosso, sin dagli anni Cinquanta, un dialogo tra arte e impresa nella profonda convinzione che l'estetica e la tecnologia, la cultura e il know-how, siano due facce della stessa medaglia», ha spiegato il presidente della società Giuseppe Recchi.

La partnership tra Eni e il Mit è nata nel 2008, e da quell'anno la società italiana - la sesta nel mondo per produzione di petrolio e gas - è divenuta tra i principali finanziatori del Mit Energy Initiative. In cinque anni ha permesso portare avanti progetti laboratori di ricerca in vari campi del settore energetico, con una particolare attenzione al fotovoltaico. «Molti mi chiedono perchè Eni investa nella ricerca sull'energia solare», ha detto Recchi, spiegando che la ragione è che presto «la scienza scoprirà e perfezionerà nuovi e ancora più convenienti modi di utilizzare l'energia del Sole», nonostante i combustibili fossili - come dimostra lo shale oil che ha permesso agli Stati Uniti di superare la Russia nella produzione di greggio - siano ancora molto importanti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA