Nonni esportati in Polonia, lavori da 450 euro al mese. Le 10 (+1) crepe del modello tedesco
La Germania ha un governo più forte e meno soggetto a spallate e trabocchetti. L'economia è più solida e il popolo tedesco non si lamenta e non esterna le proprie debolezze. Ma siamo sicuri che il loro modello sia quello giusto per tutta l'Europa? Ecco le fratture, finanziarie e sociali, nascoste nella locomotiva di Frau Merkel
di Vito Lops e Luisanna Benfatto
11. Investe poco in ricerca e sviluppo
Lo studio "German, a model for Europe?" realizzato dall'economista tedesco Sebastian Dullien dell'European council on foreing relations decreta (dal 2000 al 2007 al Financial Times Deutschland) decreta: «Il successo della Germania – grande avanzo delle partite correnti, basso tasso di disoccupazione e crescita economica accettabile – è il prodotto di una combinazione di moderazione salariale nominale, sostenuto da riforme del mercato del lavoro che hanno portato giù il salario di riserva (livello minimo salariale al di sotto del quale un individuo accetta di non lavorare, ndr) e hanno messo al ribasso pressione sui salari, e gravi restrizioni della spesa pubblica su investimento nonché sulla ricerca e sviluppo e educazione. Nel complesso, questo non può servire da modello per Europa. Alcuni degli elementi del modello tedesco hanno esternalità negative sui partner della Germania in Europa; altri deprimono la crescita economica nel Paese».
©RIPRODUZIONE RISERVATA