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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2013 alle ore 13:57.
L'ultima modifica è del 13 ottobre 2013 alle ore 13:35.

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Sono state disposti l'autopsia per i resti umani e il riconoscimento da parte dei parenti per gli oggetti rinvenuti sul ponte 3 all'interno del relitto della Costa Concordia. Lo ha deciso il Tribunale di Grosseto, dopo che già era stato disposto l'accertamento per Dna. Gli oggetti sono scarpe misura 38 da donna e collana di metallo con ciondolo. Potrebbero dunque essere i resti di Maria Grazia Trecarichi, che risulta ancora dispersa, tra le 32 vittime del naufragio del 13 gennaio 2012, al Giglio. L'altro disperso è l'indiano Russel Rebello.

Il marito della dispersa: foto scarpe e collana per riconoscere Maria Grazia «Stiamo aspettando le foto degli oggetti ritrovati sul corpo che, a quanto mi hanno detto, sembrerebbe essere femminile». Lo sottolinea all'Adnkronos Elio Vincenzi, marito di Maria Grazia Trecarichi, dispersa nel naufragio della Costa Concordia. Avvertito dal Tribunale di Grosseto, Vincenzi, che abita in Sicilia, ha chiesto di poter effettuare il riconoscimento degli oggetti insieme a sua figlia Stefania, che quella sera si trovava sulla nave insieme alla madre: «Solo lei può ricordare come era vestita mia moglie, io non c'ero e quindi non sarei in grado di identificare quegli oggetti».
Si tratterebbe di «un paio di scarpe nere e una collana». Vincenzi è cauto: «Siamo in tensione dal primo ritrovamento di resti di ossa, che poi si sono rivelate non essere nemmeno umane».

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Il trasporto del relitto
Costa Crociere ha raggiunto un accordo con la società olandese Dockwise, parte del Royal Boskalis Westminster N.V., per assicurare la disponibilità del Dockwise Vanguard come una delle possibili opzioni per la rimozione del relitto della Concordia dal Giglio, una volta che il relitto sarà rigalleggiato nel 2014.

La Dockwise Vanguard, si legge in una nota della compagnia, è la più grande nave semi sommergibile al mondo, impiegata per sollevare e trasportare carichi molto pesanti in modo sicuro e asciutto. Inizialmente progettata per il trasporto di strutture offshore nel settore dell'oil and gas, è in grado di caricare altri mezzi navali e fungere da bacino galleggiante. Ha un ponte di coperta aperto esteso per tutta la sua lunghezza da poppa a prua che misura 275 metri per 70 metri che consente alla nave di trasportare carichi piu' ampi delle dimensioni del proprio ponte. Quando i sistemi di zavorra sono riempiti di acqua, il ponte della Dockwise Vanguard si immerge sotto il livello del mare, consentendole di gestire carichi con un pescaggio profondo. Una volta che la Dockwise Vanguard è semi-sommersa, il relitto rigalleggiato della Concordia potrebbe quindi essere portato in posizione sul ponte e, con lo svuotamento del sistema di zavorre, l'intera nave - compresa la Concordia - riemergerebbe sopra il livello del mare consentendo un trasporto sicuro e veloce.

Il porto di destinazione del relitto della Concordia non è ancora deciso, ma la Dockwise Vanguard può rappresentare un'alternativa al traino tradizionale. Può anche offrire vantaggi per lo scarico del relitto. Una volta, infatti, che il porto di destinazione è raggiunto, la Dockwise Vanguard offre due possibili metodi di scarico della Concordia: ''float off'', che significa che il relitto viene rimesso in acqua in una situazione di galleggiamento, o ''skid off'', che prevede il trasferimento della Concordia direttamente dalla Dockwise Vanguard a un molo o piazzale.

«Come abbiamo sempre confermato dall'inizio del progetto, l'obiettivo di Costa è di rimuovere il relitto dal Giglio nel modo più sicuro e rapido e per questo abbiamo sempre preso in considerazione tutte le possibili alternative e le migliori tecnologie disponibili», ha affermato Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione della Concordia per Costa Crociere. Il valore dell'accordo raggiunto fra Costa Crociere e Dockwise è pari a circa 30 milioni di euro.

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