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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2013 alle ore 12:24.
L'ultima modifica è del 13 ottobre 2013 alle ore 13:29.

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Durante lo scorso anno Google ha trasferito alle Bermuda 8,8 miliardi di euro derivanti da pagamenti di royalties: come spiega il Financial Times è un incremento di circa un quarto rispetto all'anno precedente. Sono dati estratti dalla documentazione di una sussidiaria olandese del colosso hi-tech. Il quotidiano britannico osserva che l'aumento dimostra la rapida crescita del business mondiale del gigante online.

Nel primo trimestre del 2013 Google ha generato dalla pubblicità il 92% del fatturato. E allunga il passo per ampliare i confini. Di recente ha diffuso la seconda edizione dello studio Mobile Playbook: è dedicato all'utilizzo degli annunci promozionali attraverso i dispositivi mobili. Inoltre sperimenta terreni di sviluppo delle sue piattaforme come gli occhiali interattivi che debutteranno nel 2014.

La replica di Mountain View
A stretto giro è arrivata la replica del colosso digitale: "Google rispetta le normative fiscali in Italia e in tutti i paesi in cui opera. La realtà dei fatti è che la maggior parte dei governi usa gli incentivi fiscali per attrarre investimenti stranieri e questo crea posti di lavoro e crescita economica e, naturalmente, le aziende rispondono a questi incentivi. E' una delle ragioni per cui Google ha stabilito la propria sede europea in Irlanda, unitamente alla possibilità di assumere personale qualificato. Se ai politici non piacciono queste leggi, loro hanno il potere di cambiarle. La nostra corporate tax rate complessiva nel 2012 è stata del 20% circa."

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