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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2013 alle ore 10:26.
L'ultima modifica è del 13 ottobre 2013 alle ore 13:37.

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La Gran Bretagna ha superato la Germania tornando a essere il primo mercato europeo per le Ferrari: non potrebbe esserci segnale piú lampante che nella City londinese la crisi é finita. L'economia britannica é in ripresa e diversi indicatori puntano verso un ritorno della fiducia dopo cinque anni di pessimismo.

Nel Miglio Quadrato l'occupazione é in aumento, grazie anche al grande ritorno quest'anno delle Ipo e delle fusioni e acquisizioni. Grandi banche come Nomura, Bank of America e Citigroup hanno ripreso a assumere banchieri e trader, anche se il totale dei dipendenti del settore finanziario é 255mila persone, centomila in meno di prima della crisi nel 2007. L'indice Ftse100 é salito di oltre l'8% da gennaio, toccando i massimi dal 1999, e le previsioni degli analisti sono di un'ulteriore progresso sostenuto da utili societari in aumento e dal rafforzamento patrimoniale delle banche.

E anche se i bonus nella City sono in inesorabile calo c'é un premio di consolazione: la ripresa della Borsa significa che i pagamenti differiti per ordine delle autoritá aumenteranno di valore, alimentando l'ottimismo. In ogni caso i banchieri riescono giá a raggranellare abbastanza spiccioli da comprarsi un'auto di lusso: nei primi nove mesi di quest'anno sono state vendute 9mila tra Ferrari (+24%), Aston Martin, Bentley, Porsche, Rolls-Royce, Maserati e Lamborghini.

«Il mondo é cambiato drasticamente nelle ultime sei settimane nella City», afferma Douglas McWilliams, presidente esecutivo del Centre for Economic and Business Research, citato in uno studio del Financial Times. «Chi a fine luglio licenziava adesso assume. Tutti gli elementi chiave portano a un grande attivismo sul mercato, si lavora fino a tardi sul M&A, c'é un'ondata di Ipo e un numero elevato di cartolarizzazioni. Le cose stanno decollando a un ritmo incredibile».

Per le Ipo il 2013 sará sicuramente l'anno migliore dai tempi della crisi finanziaria, come dimostra il successo della privatizzazione di Royal Mail. Giá prima del debutto dei servizi postali, le 53 Ipo di quest'anno, da Countrywide a Foxtons, hanno giá superato gli 8,1 miliardi di dollari, secondo i dati Dealogic, ben oltre il totale di 5,7 miliardi raccolto lo scorso anno. Nel 2009 le Ipo erano state solo 11 e la raccolta 1,7 miliardi di dollari. Il trend é quindi senz'altro positivo, ma bisogna ricordare che si é ancora ben lontani dai picchi del passato. Nel 2006, quando l'ottimismo era ai massimi e una crisi sembrava impensabile, le 298 Ipo londinesi avevano raccolto 56,1 miliardi di dollari.

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