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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2013 alle ore 08:47.

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Una riforma condivisa con i territori e le categorie. La nuova Confindustria elaborata dalla Commissione presieduta da Carlo Pesenti, approvata all'unanimità giovedì in Giunta, nasce con il contributo di idee e proposte dell'intero sistema associativo. Un lavoro di ascolto e confronto che ha portato la Commissione Pesenti a ridisegnare dalle fondamenta la casa degli imprenditori italiani. E l'azione della futura Confindustria ruoterà attorno a tre parole d'ordine: valori, efficienza e partecipazione.
Ingegner Pesenti, qual è stato il percorso verso la definizione del documento di riforma?
È un processo scattato nell'estate 2012 e che ci ha condotti, attraverso due road show, a coinvolgere in modo capillare tutte le associazioni, territoriali e di categoria, nelle quali è articolato il nostra sistema associativo.


LE TAPPE DELLA RIFORMA
Fine 2013. Costituzione del Comitato per l'implementazione della riforma e definizione dei protocolli di aggregazione.
Metà 2014. Presentazione del nuovo Statuto di Confindustria e delle norme tipo per l'adeguamento degli Statuti delle associazioni
Metà 2015 a scadenza dell'attuale Giunta. Nomina del primo Consiglio generale secondo le modalità previste dalla riforma. Scioglimento degli organi in scadenza e nomina degli organi la cui costituzione è propedeutica ai passaggi successivi: Consiglio di indirizzo Etico e dei valori associativi, Consigli delle rappresentanze regionali e per le Politiche di coesione territoriale.
Metà 2016. Elezione del presidente di Confindustria secondo le nuove procedure e nomina del primo Consiglio di presidenza.HA DETTOLA RIORGANIZZAZIONE E I RISPARMI«Al termine del processo di aggregazione le attuali cento associazioni territoriali si ridurranno a 50 e le 120 tra associazioni di categoria e di settore a una trentina. Stimiamo risparmi tra il 20 e il 30%»IL MECCANISMO PREMIALE«Il percorso virtuoso di aggregazione introduce un incentivo che si traduce in una maggior presenza nel consiglio generale: insomma chi si mette assieme potrà contare di più nella governance»MENO FRAMMENTAZIONE«Troppo spesso la presenza negli organi di Confindustria viene eccessivamente personalizzata. Adesso sarà rappresentata una sintesi delle proposte a livello territoriale e di settore»

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