Squinzi: sul cuneo un intervento serio dovrebbe aggirarsi sui 10 miliardi

La stabilità politica è importante, ma deve tradursi in un'azione che permetta di ritrovare la crescita. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi nel suo intervento all'Assemblea di Confindustria Verona. «Crediamo fortemente che serva stabilità politica. Se il Governo fosse caduto avremmo perso un punto percentuale di Pil», ha detto Squinzi. Ma la stabilità deve «tradursi in capacità di governare e assicurare quei provvedimento che ci faranno ritrovare la crescira».

La strada è in salita nello scenario attuale. «Siamo il quarto Paese come dimensioni del debito, non cresciamo da una decina di anni, dal 2007 abbiamo perso il 9% del Pil, abbiamo distrutto letteralmente il 15% della nostra capacità produttiva, chiudendo stabilimenti e linee produttive», ha insistito Squinzi, evidenziando che Confindustria ha già reso noto nello scorso gennaio il suo progetto per l'Italia che «può e deve crescere, con l'obiettivo di trovare una crescita di almeno il 2%. Non è con una crescita da prefisso telefonico che risolveremo i nostro problemi. Dobbiamo creare lavoro, occupazione, abbiamo oltre 3 milioni di disoccupati e una disoccupazione giovanile al 40%».

La ripresa del Paese - ha aggiunto Squinzi - «viene dalle imprese manifatturiere. Solo noi abbamo la capacità di creare lavoro e quindi occupazione». Tanti politici «sono bravissimi a parlare, ma fare le cose è diverso. Dobbiamo ritrovare dentro di noi la forza che ha permesso al nostro paese di trasformarsi nel Secondo Dopoguerra da paese agricolo di seconda fascia a un paese industriale». In conclusione, «dobbiamo ridare fiducia agli italiani»

«Noi chiediamo l'intervento sul cuneo fiscale, quindi sull'Irap che è una tassa iniqua e anche un intervento di defiscalizzazione sul cuneo fiscale. Peggio di noi è messo solo il Belgio. Un intervento serio che faccia la differenza dovrebbe essere nell'ordine dei dieci miliardi», ha ribadito Squinzi.

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