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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2013 alle ore 16:07.
L'ultima modifica è del 15 ottobre 2013 alle ore 17:22.

L'Unione bancaria prende forma. L'Ecofin ha adottato oggi all'unanimità i due regolamenti che servivano a dare vita al meccanismo unico di supervisione delle banche, uno dei pilastri dell'intera costruzione pensata per dare stabilità al sistema finanziario europeo. Il meccanismo sarà composto dalla Bce e dalle bancarie centrali nazionali e, oltre ai Paesi dell'euro, coprirà quelli che non hanno ancora adottato la moneta unica, ma hanno comunque scelto di far parte dell'Unione bancaria.
La Bce eserciterà il controllo diretto sulle banche sistemiche, quelle che hanno attivi superiori a 30 miliardi di euro, oppure costituiscano più del 20% del Pil e il loro valore sia superiore ai 5 miliardi di euro. Si tratta di circa 130 banche in tutta l'Eurozona. Per le altre, la supervisione sarà esercitata dalle autorità nazionali, per conto della Bce. Il tutto dovrebbe diventare operativo a novembre del 2014.
I Paesi al di fuori della zona euro che parteciperanno al meccanismo di vigilanza avranno pieno e uguale diritto di voto all'interno del Consiglio di vigilanza della Bce, l'organo che sovraintenderà alle nuove funzioni, istituito nella stessa Banca centrale europea, secondo però un rigido principio di separazione delle funzioni: le politiche monetarie resteranno distinte dalle attività di monitoraggio, per eliminare potenziali conflitti di interessi tra gli obiettivi di politica monetaria e la supervisione prudenziale.
Il pacchetto approvato corregge anche il funzionamento della European bank authority, per quanto riguarda l'interazione con la Bce. Per affrontare i nuovi compiti, la Bce assumerà mille persone, 700 saranno veri e propri ispettori.
Il Consiglio Ue ricorda che l'istituzione del meccanismo unico di supervisione bancaria sotto la Bce è «la precondizione» per affidare al Fondo salva-Stati (Esm) la possibilità di intervenire direttamente nella ricapitalizzazione delle banche. Oggi, l'Esm concorre alla ricapitalizzazione delle banche in via indiretta attraverso prestiti ai Governi. «Invece - ricorda la nota del Consiglio - la ricapitalizzazione diretta romperà il circolo vizioso tra banche e debito sovrano che è stato la caratteristica principale della crisi del debito in Europa». Quello della ricapitalizzazione diretta delle banche in crisi è un nodo molto controverso: solo ieri il presidente dell'Eurogruppo, l'olandese Jeroen Dijsselbloem, ribadiva che l'Esm potrebbe intervenire solo in via indiretta. Al termine della riunione dell'Ecofin, il commissario europeo per il Mercato interno, Michel Barnier, ha affermato: «Oggi è una data importante, perché è la nascita dell'Unione bancaria, con l'adozione del suo primo pilastro». Ora, ha aggiunto il presidente della Commissione Josè Barroso, bisogna completare l'opera: entro la fine dell'anno serve un accordo sul meccanismo unico di liquidazione, sugli strumenti per le risoluzioni bancarie e sulle garanzie sui depositi
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