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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2013 alle ore 11:38.

Superamento del bicameralismo paritario, riforma del titolo V, forma di governo. Una riforma a tutto tondo, dunque, e non un estemporaneo ritocco estetico, perché «occorre sgombrare il campo dall'illusione di poter porre rimedio ai deficit di capacità decisionale, di stabilità e di rappresentatività con un ennesimo intervento sul solo sistema elettorale o affidandosi alle esclusive dinamiche spontanee dei partiti». È uno dei passaggi dell'informativa al Parlamento del ministro Gaetano Quagliariello sull'esito dei lavori della Commissione dei saggi. «Le riforme - spiega il ministro nell'Aula della Camera - servono anche a promuovere un processo di rafforzamento e di rigenerazione dei partiti che li renda capaci di dialogare al proprio interno e tra loro stessi facendo prevalere le ragioni dell'unità piuttosto che quelle del conflitto e della sterile e talvolta aprioristica contrapposizione».

Per la ripresa serve una revisione della Carta
Nella sua relazione il responsabile delle Riforme parla anche di crisi economica. «Solo con un'adeguata revisione della seconda parte della nostra Costituzione è possibile recuperare le condizioni necessarie a restituire credibilità e autorevolezza al corpo politico, inaugurando così una nuova stagione nella quale la maggiore stabilità ed efficienza complessiva dell'assetto dei pubblici poteri potrà consentire di affrontare con successo le nuove sfide che abbiamo di fronte e di agganciare in modo duraturo i segnali di ripresa dell'economia che, assai flebili, si profilano all'orizzonte».

Un bipolarismo ben temperato
Bisogna disegnare le nostre istituzioni «per rendere possibile un bipolarismo ben temperato», dice ancora il ministro, «dove a fronteggiarsi siano non due fazioni armate con l'unico obiettivo di distruggere il nemico ma due schieramenti politici alternativi, reciprocamente rispettosi e uniti quando sono in discussione i valori fondanti della nostra comunità».

Dal Governo proposte anche sulla giustizia
Quagliariello comunica anche di aver «avviato i necessari contatti con il ministro della Giustizia per un tavolo di coordinamento che conduca il Governo a sottoporre al Parlamento le proprie proposte di riforma, sulla base delle indicazioni formulate dai saggi di Napolitano».

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