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Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2013 alle ore 20:07.
L'ultima modifica è del 18 ottobre 2013 alle ore 18:28.

Il legame tra Italia e Stati Uniti «è tra i più solidi che Washington abbia con l'Europa». È quanto si legge in una nota della Casa Bianca, in cui sono elencati i punti su cui hanno discusso il presidente americano Barack Obama e il presidente del Consiglio Enrico Letta oggi.
I due Paesi condividono «solidi legami commerciali», dal momento che gli Stati Uniti sono il terzo mercato per le esportazioni italiane (+16,8% a 35,5 miliardi di dollari nel 2012) e l'Italia è il quindicesimo per l'America (+1,1% a 16 miliardi nel 2012).
Come si legge nel comunicato della Casa Bianca, Unione Europea e Stati Uniti catalizzano quasi metà del Pil mondiale e il 30% del commercio globale, contribuendo alla crescita economica e sostenendo milioni di posti di lavoro.
Nella nota si legge inoltre che gli Stati Uniti stanno procedendo con «Friends of the Us pavillion Milano 2015», il gruppo che «deve ora trovare i fondi privati necessari per sponsorizzare» il padiglione Usa di Expo 2015.
Negli States la partecipazione a fiere e mostre universali non può essere finanziata da Washington ma dall'iniziativa privata. In questa missione si mobiliterà anche la American Chamber of Commerce in Italy, che ha sede a Milano.
Il Dipartimento di Stato è il motore della selezione per avere garanzie sull'immagine degli Usa e sulla credibilità degli organizzatori. La scelta è avvenuta un paio di giorni fa, permettendo di fare coincidere l'annuncio con la visita di Letta.
«La partecipazione americana a Expo 2015 è una grandissima e buona notizia»ha commentato il premier italiano. Non si tratta di una partecipazione pubblica ma «di privati che però sono guidati da un percorso che il Dipartimento di Stato ha inziato oggi». Il governo, ha aggiunto Letta, è impegnato «allo spasimo per il successo» dell'Expo.
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