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Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2013 alle ore 11:20.
L'ultima modifica è del 21 ottobre 2013 alle ore 08:55.

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"Minori alla tastiera, minori alla sbarra" è il titolo della tavola rotonda che si tiene stasera alle 17 a Genova nella sala conferenze della Fondazione Edoardo Garrone in via San Luca 2. L'evento, che si inserisce nel tour "Anche io ho qualcosa da dire" che per una settimana ha trasformato Genova nella capitale della tutela dei minori online, permetterà di esaminare il comportamento dei più piccoli alle prese con computer, tablet, smartphone e cellulari spesso evolve in condotte che costituiscono singolari fattispecie di reato o che innescano procedimenti civili di risarcimento dei danni arrecati.

Chi si chiede cosa mai possa combinare un ragazzino "armato" di tecnologie, può trovare immediata risposta in una tavola rotonda che vede incrociare le sciabole tre protagonisti di questo sempre più abituale paesaggio.

Se si trattasse di una sceneggiatura i ruoli in gioco sono quelli del discolo, dello sbirro e del giudice. Ad interpretare i personaggi, tre professionisti esperti del settore. Il professor Andrea Aparo, docente alla Sapienza di Roma e all'Università di Milano, manager di Ansaldo Energia e autore del primo volume su Internet (Il libro delle Reti, manuale di saggezza telematica – Adn Kronos Libri – 1995), illustra possibili marachelle e disastri. Umberto Rapetto, responsabile Iniziative e progetti speciali di Telecom Italia ed ex comandante del Gruppo Anticrimine Tecnologico GdF, autore del libro "Genitori occhio a Internet!", descrive i metodi investigativi e le tecniche per la ricostruzione di un non facile luogo del delitto. Cristina Maggia, procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Genova, racconta la fase giudiziaria facendo tesoro della sua intensa attività a capo di una importante struttura inquirente fortemente impegnata. La narrazione delle diverse fasi di una sorta di ciclo biologico innesca discussione e confronto consentendo di aprire nuove prospettive e dipanare dubbi.

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