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Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2013 alle ore 11:16.
L'ultima modifica è del 17 ottobre 2013 alle ore 11:26.

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Risultati di analisi, lastre e referti medici in genere che viaggeranno presto soltanto on line. Col risultato che i cittadini non dovranno più fare insopportabili file agli sportelli di asl e ospedali. Ma non solo: pagamenti on line anche per tutti i ticket sulle prestazioni sanitarie. Il tutto, è la promessa, secondo regole ferree di sicurezza (informatica) e di privacy. E solo dopo che le aziende sanitarie avranno acquisito un consenso davvero «informato» dal cittadino.

Vuoi mettere: la sanità pubblica diventa 2.0. Chissà. Certo che, con la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale (del 16 ottobre) di un decreto del presidente del Consiglio (il testo su: www.24oresanita.com), si apre davvero l'era digitale del servizio sanitario nazionale. E per gli italiani, forse ci sarà qualche tormento in meno. Le nuove regole già possono partire da subito: o meglio dopo quindici giorni dalla pubblicazione del decreto. Ovvero da fine mese. Ma attenzione, chi (le asl) non ce la fa, avrà più tempo: la scadenza massima per il big bang day sarà metà novembre 2015. Due anni in più, insomma. Con buona pace degli italiani, pazienti oltre ogni limite, alle prese con amministrazioni sanitarie lumaca. Ovvero: incapaci. Che poi grosso modo saranno soprattutto da rintraccaiare tra quelle dalla cintola (Lazio) in giù del Belpaese.

Le modalità di consegna
Il provvedimento prevede la consegna tramite web (sul sito dell'azienda sanitaria), posta elettronica certificata e altre modalità digitali, compreso il fascicolo sanitario elettronico, dei referti medici e il pagamento on line delle prestazioni erogate dal Ssn. Tranne per le analisi genetiche, mentre per quelle sull'Hiv valgono sempre le regole dettate dalla legge 135/1990 che prevedono «ogni misura o accorgimento per la tutela dei diritti della persona e della sua dignità» da parte degli operatori sanitari o di chiunque altro venga a conoscenza di un caso di Aids.

Cinque le modalità di consegna possibili dei referti: a) fascicolo sanitario elettronico (Fse); b) web; c) posta elettronica; d) posta elettronica certificata anche presso il domicilio digitale del cittadino; e) supporto elettronico.
La prima applicazione
La fase di applicazione del Dpcm durerà non oltre 24 mesi e in questo periodo l'azienda sanitaria dovrà rendere comunque disponibili in formato digitale i referti, o le loro copie informatiche, relativi alle prestazioni di laboratorio, di microbiologia e di radiologia.

Il consenso informato
A decidere come ricevere i referti sarà il cittadino che dovrà anche dare il suo consenso informato al trattamento dei dati personali per i servizi online. E in questo senso l'azienda sanitaria titolare del trattamento deve fornire un'informativa precisa sulle caratteristiche dell'offerta digitale della consegna, acquisire, appunto, il consenso al trattamento dei dati anche sanitari e consentirne la revoca del consenso in qualsiasi momento.

Pagamenti on line
Per i pagamenti on line valgono le regole previste dal Codice dell'amministrazione digitale e per consentire di utilizzare in modo completo il servizio, le aziende sanitarie devono adottare procedure telematiche per il controllo delle esenzioni per patologia o per reddito.

La soddisfazione dei cittadini
Sempre in base alle regole del Codice dell'amministrazione digitale le aziende dovranno essere in grado anche di mettere in pista meccanismi per rilevare la soddisfazione dei cittadini per il servizio.

Le copie cartacee
Il cittadino avrà comunque sempre il diritto di ottenere, anche a domicilio, copia cartacea del referto digitale e «ove opportuno» del reperto digitale (ad esempio le lastre) «senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». E l'interessato può anche chiedere che la copia cartacea e lo stesso reperto digitale abbiano un contrassegno elettronico che li identifichi «in maniera univoca» su tutto il territorio nazionale.

Consegna web
Il servizio deve offrire all'interessato la possibilità di collegarsi al sito Internet della azienda sanitaria per visualizzare online il referto digitale e effettuare una copia locale (download). L'allegato al Dpcm detta in questo senso le cautele e le regole di sicurezza che l'azienda sanitaria deve adottare.

Posta elettronica
Il servizio offre all'interessato la possibilità di ricevere il referto digitale, o una sua copia informatica, alla casella di posta elettronica che lui stesso indicherà. Anche in questo caso il Dpcm indica regole e cautele da parte dell'azienda.

Posta elettronica certificata
Stesso discorso che per la posta elettronica ordinaria, ma la consegna avverrà alla casella di posta elettronica certificata del paziante o al suo domicilio digitale.

I servizi aggiuntivi
L'azienda sanitaria potrà anche disporre una serie di servizi aggiuntivi per il cittadino. Tra questi i servizi di notifica, grazie ai quali l'interessato sarà avvisato tempestivamente della disponibilità del referto oltre che tramite posta elettronica, anche con l'uso si sms e il servizio di inoltro dei referti digitali a un medico indicato dal cittadino.

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