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Questo articolo è stato pubblicato il 18 ottobre 2013 alle ore 15:23.

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BRUXELLES – Dopo quattro anni di trattative, l'Unione europea ha raggiunto oggi "una intesa di principio" su un accordo di libero scambio con il Canada. L'entrata in vigore del trattato internazionale richiederà per parte europea l'approvazione del Parlamento e dei 28 paesi membri dell'Unione. Si tratta del primo accordo di libero scambio con un Paese del G-8. Giunge mentre la Commissione europea sta negoziando intese simili con gli Stati Uniti e il Giappone.

Il pacchetto commerciale prevede che al momento dell'entrata in vigore vengano aboliti circa il 98% dei dazi oggi esistenti tra le due aree economiche. Tra le altre cose, l'accordo permetterà ai produttori canadesi di carne di avere accesso al mercato europeo, e viceversa agli agricoltori europei di vendere latticini sul mercato nordamericano. Secondo uno studio del 2008, messo a punto dalle due controparti, a guadagnare di più dall'intesa potrebbe essere il Canada.

L'intesa dovrebbe consentire all'Unione di aumentare il proprio prodotto interno lordo annuo dello 0,08%, mentre l'incremento del Pil canadese sarebbe dello 0,77%. Nel 2011, l'interscambio tra le due aree economiche è stato di 84 miliardi di euro. Da segnalare che l'accordo contiene misure relative agli investimenti, alla proprietà intellettuale, agli appalti pubblici. Secondo una dichiarazione di Ottawa, l'accordo garantirà «una maggiore certezza, stabilità, trasparenza e protezione dell'investimento».

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