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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2013 alle ore 16:02.

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Più poteri di controllo alla commissione europea sui bilanci e le finanze degli Stati dell'eurozona, con tanto di super ministro delle Finanze europeo, in cambio di aiuti economici da appositi fondi internazionali per chi fosse in difficoltà. Nonostante il voto federale dello scorso 22 settembre abbia mutato la compagine di governo, non cambia, per ora, l'idea dell'Europa futura che Berlino intende promuovere a Bruxelles, a dispetto delle resistenze di diversi Stati membri.

Secondo informazioni raccolte dal settimanale Der Spiegel, la cancelliera tedesca Angela Merkel punta a sostenere già nel prossimo Consiglio europeo del 24 e 25 ottobre una modifica formale "pesante" dei trattati che dia più potere alla commissione in materia di politica economica e finanziaria. A Berlino il ministero delle Finanze avrebbe già preparato una bozza di modifica per il "protocollo 14" degli attuali trattati, precisa Der Spiegel, dove potrebbero essere inserite le nuove regole comunitarie sul controllo della politica economica e di bilancio dei Paesi dell'eurozona.

Attraverso le nuove regole la commissione potrebbe avere la possibilità di sottoscrivere con un singolo Paese «una sorta di contratto per l'aumento della competitività, il controllo degli investimenti e della disciplina di bilancio». Questi che lo Spiegel definisce «contractual arrangements» avrebbero termini e obiettivi specifici, da sottoporre a verifiche periodiche. In cambio gli Stati 'contrattualizzati' avrebbero l'accesso a specifici fondi comunitari, «un extra budget già discusso da tempo per l'eurozona con una dotazione miliardaria a due cifre». Ultimo punto caro a Berlino, sarebbe un rafforzamento dei poteri e delle competenze del presidente dell'eurogruppo, che diventerebbe una sorta di 'super ministro' delle Finanze europeo.

Merkel, scrive il settimanale di Amburgo, avrebbe già parlato giovedì dettagliatamente con il presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy dei suoi piani di modifica dei trattati. Quella di Berlino non è una posizione nuova: «Le nostre riflessioni sull'ulteriore sviluppo dell'Unione economica e monetaria sono già note da tempo. Anche dopo le elezioni proseguiremo fondamentalmente sui nostri principi», ha spiegato un portavoce del governo all'agenzia Dpa.

La cancelliera dovrà ora trovare il consenso per le proprie politiche europee con i nuovi (futuri) alleati socialdemocratici di grande coalizione, tendenzialmente più inclini alle richieste dei Paesi deboli dell'eurozona, ma per nulla distanti dalla filosofia di fondo della cancelliera: aiuti in cambio di risanamento. Berlino dovrà poi superare le resistenze di altri Paesi europei poco inclini a cedere più sovranità a Bruxelles, su tutti la Francia. Merkel avrà comunque occasione di spiegare nuovamente le intenzioni di Berlino al presidente della commissione Josè Manuel Barroso, che lunedì sarà nella capitale tedesca in vista del Consiglio del 24 e 25 ottobre prossimi.

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