Elezioni in Lussemburgo: vincono i cristiano-sociali di Juncker, al potere da 18 anni

Jean-Claude Juncker (Afp)

Il partito del premier uscente Jean-Claude Juncker è uscito indebolito dalle urne nelle elezioni anticipate che si sono svolte in Lussemburgo questa domenica. Secondo i primi risultati, il partito cristiano-sociale Csv ha perso tre seggi, pur rimanendo di gran lunga il primo movimento politico del Granducato. Commentando il risultato del voto, meno deludente delle previsioni, Juncker, 58 anni, si è detto comunque pronto a guidare un nuovo governo di coalizione.

Il Csv ha ottenuto 23 seggi su 60, con un calo dei suffragi dal 38 al 33%. Si tratta del peggior risultato del partito cristiano-sociale dal 1999. Il vero vincitore della prova elettorale è stato il Partito democratico, di impronta liberale, che ha ottenuto 13 seggi (pari al 18% dei voti), quattro in più rispetto alle elezioni del 2009. In termini di deputati, il Dp è oggi alla pari con il Partito dei lavoratori socialisti, attualmente al potere in un governo di coalizione con il Csv.

Al potere da 18 anni, Juncker aveva deciso di indire elezioni anticipate qualche mese fa dopo essere rimasto impelagato in uno scandalo che ha visto coinvolti i servizi segreti del piccolo paese incuneato tra la Germania e la Francia. Il suo futuro è incerto, anche se ieri sera l'attuale primo ministro si è detto certo che sarà chiamato a formare un nuovo governo. La domanda è: con chi? Il partito dei lavoratori socialisti aveva tolto il sostegno a Juncker quando era scoppiato lo scandalo.

Molti commentatori lussemburghesi si aspettano che il Dp – forte del suo successo - possa sostituire i socialisti nel prossimo governo di coalizione. Secondo il quotidiano francofono Wort "nel 2009 le trattative per la formazione del governo Juncker erano durate 46 giorni. I negoziati potrebbero durare più a lungo nel 2013. Quale che sia la coalizione, un impegno gravoso l'aspetta a breve: la preparazione e il voto di una finanziaria per il 2014".

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