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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2013 alle ore 23:14.
L'ultima modifica è del 21 ottobre 2013 alle ore 23:26.

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Un bonus sull'acquisto di auto con emissioni di CO2 inferiori a una determinata soglia. Finanziato da una tassa sull'immatricolazione delle vetture con emissioni superiori a questa soglia. Potrebbe prendere questa forma l'idea di incentivi all'auto annunciata ieri dal ministro dell'Economia, Flavio Zanonato. ). I tecnici del ministero stanno lavorando da tempo all'idea di un meccanismo del genere, che si presenta come una specie di bonus-malus e per questo ha il grande pregio di non costare nulla allo Stato. Così la Ragioneria generale, sempre molto attenta a vigilare sulle uscite di cassa del bilancio statale, potrebbe dare un via libera che invece negherebbe ad altre forme di incentivazione. Tra cui quella alla rottamazione, che infatti ieri è stata esclusa da Zanonato.

Ieri il ministro ha detto che a giorni proporrà ai costruttori auto misure che favoriscano i sistemi di propulsione alternativa. Sono quelli che emettono appunto meno CO2 rispetto agli altri, perlomeno nei cicli di prova stabiliti dalla Ue per omologare i veicoli, durante i quali vengono simulate situazioni poco aderenti alla realtà del traffico quotidiano sulle strade.

Un modo per arrivare a questo risultato è appunto il bonus-malus. Come negli incentivi precedenti, si fissa una soglia di CO2 aldisotto della quale scattano i bonus. Ma, contrariamente al passato, l'intervento viene finanziato con una tassa supplementare d'immatricolazione per tutte le altre auto le cui emissioni superano la soglia. L'importo della tassa dovrebbe essere proporzionale all'entità dello sforamento.

Un sistema che s'ispira a quello in vigore dall'anno scorso in Francia. E proprio l'esperienza francese ne mostra il limite, legato paradossalmente alla grande efficacia del bonus-malus: in sostanza, sono crollate le vendite dei modelli che superano la soglia e sono invece aumentare quelle incentivate. Dunque, i francesi si sono fatti molto influenzare dal bonus-malus e questo ha creato una scarsità di finanziamenti per un bonus che invece ne stava richiedendo sempre di più. Così dal 2014 la soglia verrà abbassata e ogni grammo/km di CO2 emessa in eccesso costerà di più. Una misura che non piace ai costruttori di modelli di pregio (prevalentemente gruppo Volkswagen, Bmw e Mercedes).

In Italia un sistema del genere avrebbe comunque due effetti collaterali positivi:
1. eliminare l'attuale superbollo sulle auto potenti, iniquo e complicato da pagare (in due anni e mezzo l'agenzia delle Entrate e le Regioni non hanno ancora raggiunto un accordo per permettere un versamento unico col bollo normale e così costringono ancora a utilizzare il modello F24);

2. far uscire di scena gli incentivi attuali, finiti nel giro di pochi giorni perché destinavano pochissime risorse ai privati e molte alle aziende (che però non ne potevano fruire in quanto la condizione per averne diritto era la rottamazione di un veicolo con più di 10 anni, ipotesi rara in una flotta aziendale).

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