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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2013 alle ore 10:34.
L'ultima modifica è del 22 ottobre 2013 alle ore 17:55.

Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, torna a esprimere le proprie preoccupazioni sull'iter della Legge di Stabilità. «Temiamo molto il passaggio in Parlamento, perché potrebbero peggiorarla», ha dichiarato Squinzi a Bolzano a margine dell'apertura dei lavori della seconda giornata dell'incontro bilaterale Italia-Germania tra Confindustria e l'omologa tedesca Bdi.

«La legge di stabilità non è il quinto Vangelo e ci sono grandi margini in Parlamento per intervenire», ha sottolineato Angelino Alfano, segretario del Pdl intervistato da Radio Anch'io. «Nella legge di stabilità ci sono - ha spiegato il vicepremier - luci ed ombre, ma serve un approccio costruttivo perché chi dice solo che non va bene vuol dire che intende far cadere il governo». Il ministro dei Rapporti con il parlamento Dario Franceschini ha ricordato che le modifiche sono possibili ma «a saldi invariati».

Squinzi: molte aziende italiane esportano in Germania
Tra Italia e Germani i rapporti commerciali sono molto stretti. «La Germania non è così lontana come potrebbe sembrare, anzi siamo molto vicini. Ci sono numerose aziende italiane che esportano in Germania e che intrattengono rapporti economici con la Germania», ha aggiunto Squinzi, al suo arrivo alla seconda giornata di lavori a porte chiuse del forum bilaterale tra le associazioni degli imprenditori di Italia e Germania. Squinzi ha evidenziato l'importanza della Germania per l'economia italiana, anche per la sua funzione di "stimolo tecnologico". Ricordando l'impegno della sua Mapei nel settore della chimica per l'edilizia e la sua presenza produttiva in Germania, il presidente di Confindustria ha rilevato che l'edilizia tedesca "è la più avanzata" e ha definito le aziende tedesche "un esempio per quanto riguarda il manifatturiero". «In Germania - ha spiegato Squinzi - hanno fatto una serie di riforme alle quali noi ancora non abbiamo messo mano. E' un esempio dal quale possiamo imparare parecchio, dalla riforma del lavoro alla formazione, con il loro sistema di apprendistato validissimo. Nel '97 e per una decina d'anni anche loro sono stati abbastanza in crisi. C'era un calo di produttività e la Germania era il malato d'Europa. Poi però hanno fatto le riforme e ne stanno venendo fuori».

La possibilità per l'Italia di cogliere la ripresa dipende da come la legge di Stabilità uscirà dal Parlamento. Ha poi aggiunto Squinzi, che alla domanda se creda in una ripartenza ha replicato: «Tutto dipende da cosa sarà la legge di Stabilità. Noi ancora non sappiamo come sarà, perché non sappiamo cosa uscirà dal passaggio in Parlamento». Al termine dei lavori dell'incontro bilaterale tra le associazioni degli industriali di Italia e Germania, Squinzi ha spiegato: «Abbiamo esternato i nostri timori che quello che uscirà dal Parlamento non sia conforme alle nostre aspettative. Nella versione che ci è stata presentata riteniamo che sia insufficiente a far ritrovare la crescita a questo Paese».

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