Cameron: lo spionaggio salva vite dal terrorismo, Snowden e i media no

(Afp)

Lo spionaggio va tutelato perché «salva la gente dal terrorismo». Lo ha detto David Cameron, smarcando la Gran Bretagna dall'indignazione di Francia e Germania per gli ultimi risvolti del datagate. Il numero uno di Downing Street difende i servizi di intelligence ,« guidati correttamente» e funzionali alle indagini anti-attentati. Con tanto di stoccata a Edward Snowden: «La talpa della Nsa i media che lo aiutano- ha spiegato il premier - non rendono il mondo più sicuro».

C'è chi ironizza: nel Paese di 007, è il minimo che il capo del Governo difenda i suoi agenti. Ma il distinguo di Cameron, rimbalzato da fonti interne sui quotidiani britannici, divarica la frattura tra Londra e l'Europa continentale nel pressing per un regolamento translantico su sicurezza e servizi di intelligence. Da un lato, Hollande e Merkel aspettano un feedback dal Regno Unito per la regolamentazione degli «eccessi» di Washington. Dall'altro, il leader Tory non sembra avere nessuna intenzione di affiliarsi all'azione congiunta che i due leader hanno chiesto agli Stati singoli per pareggiare i conti con l'intrusività dell'enorme orecchio statunitense che ascoltava e registrava 35 leader mondiali.

C'è da dire che l'immagine della Gran Bretagna è appena uscita, non proprio indenne, dalle polemiche per il fermo di David Miranda all'areoporto di Heathrow. Miranda, compagno del Gleen Greenwald che ha rivelato lo «scandalo dei dati» sulle pagine del Guardian, è stato fermato, perquisito e interrogato per nove ore allo scalo londinese con l'accusa di trafficare materiale pericoloso tra Europa e Brasile. Solo un'applicazione del cosiddetto «stop'n'search«, la misura che permette alla polizia di bloccare e interrogare chiunque sia passibile di sospetti . Ma uno squarcio in più nei metodi di indagine, ribadito dalla solitudine di Londra nella risposta al Nsa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA