Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 ottobre 2013 alle ore 21:10.

My24

Tensione alle stelle tra Germania e Stati Uniti dopo che è emersa l'attività di spionaggio promossa dalla National security agency (Nsa) nei confronti anche del cancelliere tedesco Angela Merkel. «Lo spionaggio è un reato e chi lo pratica deve risponderne davanti alla giustizia», avverte il ministro dell'Interno tedesco, Hans-Peter Friedrich, riferendosi al Datagate, secondo quanto riporta il settimanale Bild am Sonntag. Lo spionaggio «tra amici e partner è altamente dannoso politicamente», aggiunge il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle. Washington si difende: raccogliamo dati come fanno tutti. «Abbiamo chiarito che gli Usa raccolgono all'estero informazioni dello stesso tipo di quelle raccolte da tutte le altre Nazioni», sottolinea Caitlin Hayden, portavoce del Consiglio della Sicurezza nazionale della Casa Bianca.

Sempre secondo il Bild am Sonntag, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama dal 2010 era al corrente che il cellulare della Merkel era sotto il controllo dei servizi segreti americani. La Spd chiede che venga nominata una commissione parlamentare di inchiesta sulle intercettazioni telefoniche, e che venga ascoltata la talpa Snowden.
La Casa Bianca si limita, in una nota, a precisare che non intende commentare indiscrezioni giornalistiche. Ma è un comunicato della Nsa a sollevare Obama da ogni responsabilità, senza però chiarire come sono andate le cose. Il direttore dell'agenzia di intelligence nazionale, Keith Alexander, fa sapere la portavoce dell'agenzia, Vanee Vines, «non ha discusso con il presidente Obama nel 2010 circa un'operazione di presunta raccolta dati d'intelligence straniera che abbia coinvolto Angela Merkel, né ha mai discusso presunte operazioni che coinvolgano la Cancelliera. Notizie che sostengono il contrario non sono vere».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi