«La Svizzera deve procedere sulla trasparenza bancaria»

In tempi non sospetti è stata l'icona più amata (fuori) e più odiata (dentro) della Svizzera. Carla Del Ponte, «Carlina la peste» per gli estimatori, fu tra i primi magistrati della Confederazione a capire l'importanza della collaborazione giudiziaria da offrire ai colleghi stranieri, italiani soprattutto, per colpire il riciclaggio internazionale. Finì per aprire, lei per prima e seppur nei limiti stretti delle rogatorie, quei forzieri confederali che la politica mondiale adesso sta per sgretolare, non senza fragore.
Oggi può dire: «Avevo ragione io»?
Guardi, io non vorrei parlare più di queste vicende, ormai sono in pensione (ultimo incarico: ambasciatore in Argentina, ndr) e non capisco perché mi invitino ancora su temi per me lontani (l'occasione è la presentazione di un libro sul riciclaggio nello studio La Scala di Milano, ndr).
Ma rispetto a quando lei era "nemico pubblico" della Confederazione qualcosa è cambiato.
Ma certo, basta vedere l'accordo per lo scambio di informazioni firmato pochi giorni fa con la Francia. Mi sembra che la strada ormai sia tracciata e irreversibile, anche se manca ancora qualcosa.
Che cosa?
La Svizzera dovrà prima o poi accettare di considerare reato l'evasione fiscale.
Resta il fatto che oggi il «non fiscalmente dichiarato» è nel mirino e senza rete. In Italia è tempo di voluntary disclosure, sorta di ultimo appello per gli evasori.
Vede, io lo dicevo già vent'anni fa, mi limiterei a sottolineare "inascoltata": dobbiamo essere pro–attivi nei confronti del segreto bancario, perché è chiaro che un conto è la privacy del correntista, un altro è il riciclaggio. Con un altro approccio, forse, non saremmo arrivati a soluzioni così drastiche.
La Svizzera sembra su un piano inclinato.
In realtà penso si debbano fare altri passi in avanti su entrambi i fronti, per trovare un equilibrio giusto.
Per esempio l'Italia potrebbe, secondo alcuni "finalmente", introdurre il reato di autoriciclaggio.
(Sorride, ndr). Su questo davvero non voglio dire nulla, è una questione tutta italiana e molto "politica". E io sono solo una pensionata svizzera.
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