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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2013 alle ore 07:18.
L'ultima modifica è del 30 ottobre 2013 alle ore 10:05.

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Bosforo (Corbis)Bosforo (Corbis)

Nell'ultimo World Economic Outlook, l'Fmi stima che la Turchia dovrebbe chiudere il 2013 con un incremento del Pil pari al 3,8% mentre nel nel 2014 prevede una crescita al 3,5%. Quanto alla Grecia invece, l'Unione europea e l'Fmi prevedono che il Pil ellenico si contragga del 4,2% nel 2013. Lo scorso anno l'economia di Atene ha registrato una contrazione del 6,4% dopo altri quattro anni di recessione.

In questo contesto di forte disparità economica non sorprende la proposta del ministro della Sanità turca, Mehmet Muezzinoglu, che ha invitato i circa 7mila medici greci oggi disoccupati a venire a lavorare in Turchia. «Abbiamo bisogno di loro. Le nostre porte sono aperte per i 7mila medici greci disoccupati. Li invito a venire a servire questa nazione con le loro conoscenze» ha affermato durante l'inaugurazione di un centro sanitario in Turchia.

Il Governo turco sta promuovendo da tempo la costruzione di molti nuovi ospedali e vuole sviluppare il turismo sanitario nel paese. Secondo Muezzinoglu oltre mezzo milione di stranieri quest'anno sono venuti a farsi curare in Turchia. Una cifra che stando al ministro potrebbe essere moltiplicata per quattro. Unico problema la carenza di medici nel Paese sul Bosforo. Così ecco arrivare la proposta shock di invitare i greci, con cui in passato non correvano buoni rapporti di vicinato, a lavorare in Turchia.

Non a caso Ankara sta puntando sulla costruzuione di nuovi ospedali tra cui una struttura sanitaria pilota dove saranno visitati sino a 50mila pazienti al giorno, che occuperà 20mila addetti e disporrà di 3.566 posti letto. È il nuovo ospedale Etlik di Ankara che sarà costruito da un consorzio di imprese guidato dall'italiana Astaldi e dal gruppo locale Turklerler. Un investimento previsto in regime di partnership Stato-Privati: poco meno di un miliardo di euro.

Il cantiere è stato appena avviato con tradizionale posa della prima pietra alla presenza del premier Erdogan, del ministro della Salute Mehmet Muezzinoglu e di numerosi altri membri del governo. Tra gli invitati anche Paolo Astaldi, presidente del gruppo italiano. L'evento ha un significato importante in quanto Etlik fa parte del programma di ammodernamento del sistema sanitario turco, che prevede il coinvolgimento di partner privati con la creazione di 15 centri moderni ed efficienti nelle principali città del Paese. Nella realizzazione di queste strutture sono coinvolte anche altre imprese italiane quali Inso e Salini. Il programma sanitario, che si associa a quello di far diventare Istanbul un centro finanziario, è uno dei punti fondamentali del governo Akp e ha l'obiettivo non solo di garantire una migliore assistenza alla popolazione turca ma anche di trasformare il Paese in un hub sanitario capace di attrarre pazienti da tutta l'area.

Al riguardo, secondo i dati diffusi dal dipartimento per il turismo sanitario del ministero della Salute, il numero degli stranieri che hanno scelto il Paese sul Bosforo con lo scopo di effettuare cure mediche è triplicato negli ultimi quattro anni e nel 2012 é stata raggiunta la soglia dei 250mila stranieri provenienti da 107 Paesi, collocando la Turchia fra le 10 destinazioni più importanti al mondo per il turismo sanitario. Il 91% dei malati in provenienza dall'estero si rivolge a strutture private mentre solo il restante 9% ad ospedali pubblici. L'obiettivo del ministero della Salute del Paese della Mezzaluna è di realizzare 7 milioni di dollari di ricavi da 500mila pazienti stranieri nel 2015 mentre per il 2023 é di raggiungere la soglia dei 20 milioni di dollari di ricavi. Ecco perché Ankara spalanca le porte ai medici disoccupati greci.

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