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Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2013 alle ore 06:58.

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Uno sconto fiscale da 17,2 miliardi, somma di maggior prelievo per 2,22 miliardi nel 2014 e minori imposte per 19,45 tra il 2015 e i 2022 (il picco di "risparmio" sarà nel 2018 con 3,89 miliardi). È il taglio di Ires e Irap di cui godranno banche, assicurazioni e finanziarie se i commi 19-22 della bozza di Legge di stabilità non subiranno modifiche in sede di conversione. Ne beneficerebbero le banche colpite dal boom delle sofferenze, ormai a quota 141 miliardi.

Lo stima la relazione tecnica del ministero dell'Economia: «La disposizione introduce per i soggetti che operano nei settori bancario, finanziario e assicurativo, a partire dal periodo di imposta 2013, la deducibilità fiscale in cinque anni (oggi sono 18, ndr) ai fini Ires e Irap, delle rettifiche su crediti e delle perdite su crediti derivanti da elementi certi e precisi. Inoltre estende le ipotesi in cui si considerano soddisfatti i requisiti per la deducibilità delle perdite su crediti anche all'ipotesi di cancellazione dei crediti dal bilancio redatto secondo i principi contabili nazionali: pertanto anche per i soggetti non Ias le perdite su crediti derivanti dalla cancellazione del credito dal bilancio diventano deducibili in unico esercizio».

La relazione tecnica del ministero dell'Economia
«Ai fini della stima degli effetti di gettito», spiega il testo, «sono stati utilizzati i dati contenuti nel prospetto dei crediti di cui al quadro RS del modello di dichiarazione Unico 2012 società di capitali ed enti commerciali, dai quali emerge per le sole banche un importo complessivo di svalutazioni crediti civilistiche per circa 13,7 miliardi relativi a 664 soggetti; un importo complessivo di svalutazioni crediti fiscali deducibili nell'anno (nei limiti pertanto dello 0,3% dei crediti) di circa 4,7 miliardi; un'eccedenza, fiscalmente deducibile nei 18 esercizi successivi, di circa 9,1 miliardi. Le perdite su crediti da elementi certi e precisi sono state stimate in circa 3,7 miliardi. È stata effettuata una simulazione su diversi anni ipotizzando costanti nel tempo i dati rilevati e stimando le deduzioni fiscali a legislazione vigente e le deduzioni a legislazione proposta per i diversi anni considerati. Si è tenuto conto del fatto che in base a specifica elaborazione circa il 35% delle eccedenze fiscalmente riportabili nei 18 esercizi successivi risulta attribuibile a soggetti bancari in perdita fiscale». Ciò «concorre a generare crediti di imposta per Deferred Tax Assets stante il permanere della indeducibilità piena nell'esercizio determinata dal riporto ai quattro esercizi successivi». L'auspicio è che lo sconto fiscale consenta di riaprire il credito a famiglie e imprese, calato di 80 miliardi dal 2011.

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TAG: Fisco

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