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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2013 alle ore 18:19.
L'ultima modifica è del 30 ottobre 2013 alle ore 18:35.

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Il sequestro preventivo di beni per equivalente per quasi 8,7 milioni di euro é stato firmato dal gip Barbara Callari nei confronti del senatore bresciano Riccardo Conti, del Pdl, da tempo indagato, assieme al coordinatore del partito Denis Verdini per la compravendita di un immobile in via della Stamperia che il 31 gennaio 2011 fruttò allo stesso Conti una plusvalenza di 18 milioni di euro nel giro di poche ore. Il sequestro di alcuni appartamenti a Brescia e a Roma, titoli e conti correnti bancari, oltre ad automobili e quote societarie, é stato motivato dal gip alla luce dei «gravi indizi» maturati a carico di Conti indagato per omesso versamento dell'iva per quasi 8,7 milioni, nella veste di rappresentante legale della Immobiliare Estatedue srl.

Conti é indagato dalla Procura anche per truffa aggravata in concorso con Angelo Arcicasa, all'epoca dei fatti presidente dell'Enpap, l'ente di previdenza e assistenza degli psicologi al quale il senatore bresciano decise di rivendere l'immobile a 44,5 milioni di euro, dopo averlo comprato a 26 dalla Omega Immobiliare, fondo comune di investimento gestito dalla Fimit sgr spa. Stando all'ipotesi accusatoria, Conti e Arcicasa, «mediante artifici e raggiri», avrebbero indotto «in errore l'Enpap procurando all'ente un danno patrimoniale rilevante di almeno 18 milioni di euro e alla società Estatedue srl e allo stesso Conti un pari ingiusto vantaggio patrimoniale costituito dalla maggiorazione abnorme del prezzo di vendita sia in relazione al valore dell'immobile che al prezzo dei lavori». Verdini, che non ha avuto alcun ruolo nella compravendita, é indagato, invece, per finanziamento illecito per aver ricevuto dal collega parlamentare la somma di un milione di euro a pochi giorni dalla compravendita dell'immobile di via della Stamperia.

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