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Questo articolo è stato pubblicato il 01 novembre 2013 alle ore 07:23.
L'ultima modifica è del 01 novembre 2013 alle ore 10:57.

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Non sono in garage. Né la Mercedes da un milione di dollari né la Lamborghini Aventador. Danno mostra di sé in soggiorno, parcheggiate di sbieco in un attico che domina il meglio di Rio de Janeiro. Gli onori di casa, per ospiti selezionati, li fa Luma de Oliveira, sua moglie, una morocha infartante, ex modella, "donna del millennio di Playboy", che indossa un collare da gatta tempestato di diamanti a formare un nome, quello del marito: Eike. Il cognome, di lui, è Batista.

In Europa lo si conosce poco ma in Brasile è un nome noto. È il più ricco del Paese ed è uno dei uomini più ricchi del mondo. Il 7° per la precisione, secondo Forbes. Per la verità era il settimo, fino a febbraio; poi in pochi mesi ha perso 93 posizioni. Il suo patrimonio personale è sceso da 22,5 miliardi di dollari a 676 milioni di euro. Uno dei guai più grossi è lo spettro della bancarotta di Ogx Petroleum, il fiore all'occhiello di Batista: Ogx sta annegando nei debiti (3,4 miliardi di euro) e avrà solo 180 giorni per trovare una soluzione.

Le azioni hanno perso poco meno del 100% del loro valore e il quadro delineato dagli analisti brasiliani è a tinte fosche. Ogx appartiene al gruppo Ebx: E e B sono le iniziali di Eike Batista, 57 anni, la x viene aggiunta a tutte le società del magnate in quanto, secondo le sue stesse dichiarazioni, «auspicio di moltiplicazione degli utili».

Madre tedesca, padre brasiliano, capelli sale e pepe, occhi blu, «Eike è muito legal», molto figo, dicono le garotas de Rio; ma si sa, per alcune, il conto corrente … aiuta. Un self made man che, pur di famiglia finanziariamente robusta, si è fatto le ossa vendendo polizze assicurative porta a porta. Un'ascesa straordinaria e ora una caduta rovinosa.

Quello di Bastista, secondo Miriam Leitao, editorialista di O Globo, quotidiano brasiliano è stato «un delirio di onnipotenza, di chi ha fomentato la speculazione e gonfiato in modo artificiale il valore di mercato di progetti che non erano maturi, né plausibili».

Ebx è stata costituta nel 2007 dopa aver ottenuto il diritto di esplorazione di 21 aree petrolifere lungo la costa brasiliana. Lo ha tradito un eccessivo ottimismo sul giacimento "Tiburon azul", squalo blu, le cui previsioni di estrazione si sono rivelate eccessivamente ottimistiche. Solo 5 milioni di barili attesi contro i 15 milioni previsti da Batista.

Una brusca battuta d'arresto e di immagine con lo spettro della bancarotta. Eppure l'ascesa di Eike sembrava inarrestabile.
Petrolio, gas naturale, energia elettrica, logistica e settore minerario, tutte le attività del Re Mida brasiliano, sembravano luccicare sempre più. Anche se già un anno fa, chi conosce Eike, lo vedeva più umile e meno tracotante, rassegnato a perdere il trono ambito di "uomo più ricco del mondo", obiettivo più volte annunciato.

Batista non alimenta più la megalomania dell'imprenditoria brasiliana che ora cerca altri idoli. In compenso a tremare sono le migliaia di dipendenti che, in caso di bancarotta, perderebbero il lavoro. Per lui, comunque vada, la Lamboghini, rimarrà in soggiorno e le fans carioca, gli faranno la posta fuori da casa. Come sempre. Se poi il collier non sarà tempestato di diamanti, beh, pazienza, saranno acquemarine.

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