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Questo articolo è stato pubblicato il 01 novembre 2013 alle ore 08:23.
L'ultima modifica è del 01 novembre 2013 alle ore 08:47.

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Ad illuminare Times Square, la piazza più celebre di New York, c'è anche Torino. Fino a domenica prossima uno dei maxi schermi del cuore di Manhattan trasmette 4 volte all'ora, per 24 ore, il video "30 sec of Torino City of art", un video prodotto da due delle maggiori fondazioni torinesi, Crt e De Fornaris, che in mezzo minuto presenta le bellezze della prima capitale d'Italia - dai tesori del Barocco ai musei di arte contemporanea - tra i grattacieli e i teatri di Broadway. L'iniziativa è solo una delle tante che in questi giorni stanno portando il patrimonio culturale di Torino agli occhi del pubblico newyorchese, in occasione dell'anno della cultura italiana negli Stati Uniti.

"La cultura è un fattore costitutivo di sviluppo", ha detto il sindaco di Piero Fassino presentando ieri al Moma PS1, la "succursale sperimentale" del Moma nel Queens, una tavola rotonda sul sistema dell'arte contemporanea torinese. Al tavolo dei relatori sedevano Valentina Castellani, direttrice della galleria Gagosian a New York oltre che figlia dell'ex sindaco di Torino, il segretario generale della Fondazione Crt Massimo Lapucci e il direttore della Gam di Torino Danilo Eccher. Nel corso del dibattito i relatori hanno chiarito come la città piemontese sia la più attiva nel campo dell'arte contemporanea nel panorama italiano, con due grandi musei, Castello di Rivoli e Gam, una serie di importanti fondazioni, come Merz, Sandretto Re Rebaudengo, De Fornaris, l'unico museo in Italia dedicato alle sperimentazioni nel campo della bio arte (il Pav di Piero Gilardi) e una lunga e intesa attività di artisti gallerie che hanno visto la nascita di correnti storiche come quella dell'Arte Povera.

"Per la cultura la città di Torino investe 25 milioni di euro l'anno, mentre il sistema privato ne investe altri 25-30 milioni", ha ricordato Fassino a margine dell'evento, spiegando che si tratta di "una cifra piuttosto significativa" per un comune. "Ma credo che in Italia avremmo bisogno di un sistema di defiscalizzazione analogo a quello americano", ha aggiunto, riferendosi alle agevolazioni fiscali di cui godono negli Stati Uniti i privati che sostengono le attività culturali. La sfida - ha sottolineato invece Castellani nel corso del suo intervento - sarà competere con un mondo dell'arte sempre più globalizzato, sul quale si stanno affacciando nuove economie con grandi potenziali. Una strada, ha detto la direttrice di Gagosian, potrà essere quella di "insistere sulle proprie specificità", sulla propria storia e sulle collezioni uniche conservate nei musei, come le opere di Lucio Fontana alla Gam.

Oltre al PS1, Torino è presente a New York alla Morgan Library, con una mostra dedicata a Leonardo da Vinci e al suo Codice del volo conservato alla Biblioteca Reale di Torino e sponsorizzata anche dalla Fondazione Bracco, nella sede newyorchese di Eataly, con una mostra dell'illustratore Matteo Pericoli, al cinema del Moma con la proiezione di film di Francesco Rosi restaurati dal Museo del Cinema di Torino, all'Istituto Italiano di Cultura con un convegno che mette a confronto le start up americane e quelle nate sotto la Mole, e a teatro con le Operette Morali di Giacomo Leopardi interpretate dalla compagnia dello Stabile.

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