Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2013 alle ore 12:11.
L'ultima modifica è del 04 novembre 2013 alle ore 17:33.

Per Angelino Alfano il prossimo candidato premier del Pdl/Forza Italia dovrà essere scelto attraverso le primarie. «La mia idea - afferma il leader della corrente governista, intervistato da Bruno Vespa nel libro "Sale, zucchero e caffè" - non è cambiata rispetto alla fine del 2012 quando lanciammo le primarie (Beatrice Lorenzin era coordinatrice dei miei comitati). Io stesso, poi, le bloccai quando Berlusconi decise di ripresentarsi, e Giorgia Meloni ancora me lo rimprovera».
Nei giorni scorsi Silvio Berlusconi aveva confidato di non avere alcuna intenzione di farsi da parte. Anzi, in caso di elezioni – aveva annunciato – «sentirei il dovere di impegnarmi direttamente». Quanto alla possibile successione della figlia Marina, aveva ribadito che nonostante «la sua autorevolezza e il coraggio da leonessa» dimostrato, la politica «non è la sua vocazione».
Fitto non ci sta: deciderà il Cavaliere
Il capofila dei "lealisti" la pensa in maniera diversa. Secondo Raffaele Fitto, infatti, sarà ancora una volta il Cavaliere « a decidere che cosa si farà». Sempre in un'intervista rilasciata a Vespa, Fitto ricorda che l'ex premier « ha fatto la campagna elettorale del 2013 dicendo che il candidato a palazzo Chigi sarebbe stato Alfano».
Il vicepremier: evitare che Fi vada agli estremisti
Ma il vicepremier, che oggi è salito al Colle per un incontro con Giorgio Napolitano, mette in evidenza una delle caratteristiche del Pdl: quella di essere un partito moderato. «A proposito della linea del partito, il nostro - ricorda Alfano - è stato sempre un grande movimento a guida e a prevalenza moderata. Non è un bene che finisca in mano a estremisti. Berlusconi non lo è, ma c'è il rischio che nella gestione pratica e quotidiana della comunicazione si prenda quella deriva». Tre i punti che allo stato attuale dividono le colombe dai falchi: la linea del partito, la stabilità del governo e il futuro gruppo dirigente a cominciare dai prossimi candidati per tutte le competizioni. L'idea di Alfano è un grande centrodestra che unisca tutte le forze moderate e riformiste alternative alla sinistra, a cominciare da quell'area centrista che ha preso il 10 per cento.
Consiglieri e assessori della Calabria: aderiamo a Forza Italia
Intanto si avvicina l'appuntamento del Consiglio nazionale, che dovrebbe sancire la fine dell'esperienza del Pdl e il ritorno a Forza Italia. Attualmente in agenda per l'8 dicembre, lo stesso giorno delle primarie del Pd, il Consiglio potrebbe essere anticipato, come chiedono i lealisti, a metà mese. Venticinque tra consiglieri e componenti la Giunta regionale della Calabria iscritti al Pdl hanno condiviso e sottoscritto un documento in cui lanciano «un appello all'unità del partito in vista del Consiglio nazionale; si riconoscono nella leadership del Presidente Berlusconi, al quale esprimono solidarietà e vicinanza; chiedono la costituzione di un centrodestra all'interno di un sistema bipolare e riconoscono il ruolo strategico di Angelino Alfano». Il documento è stato sottoscritto al termine di un incontro che i consiglieri ed i componenti la Giunta regionale hanno avuto col presidente dell'esecutivo, Giuseppe Scopelliti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA