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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2013 alle ore 19:23.
L'ultima modifica è del 06 novembre 2013 alle ore 20:34.

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Tutto ebbe inizio nel maggio scorso, quando scattò l'operazione "Golden Snow". A Desio, profonda Brianza, scoprirono che la neve non era solo neve, ma diventava danaro. Danaro che, tramite un appalto, finiva nelle tasche dei soliti noti. La pulizia delle strade da ghiaccio e neve era affidata a società riconducibili a Stefano Parravicini, e Rosario Britti, personaggi che - secondo l'inchiesta – sarebbero legati a Candeloro e Domenico Pio, nomi di spicco della ‘ndrangheta in Lombardia condannati a 20 e 16 anni di carcere per associazione mafiosa.

Oggi, a cinque mesi di distanza da quell'operazione e con l'inverno alle porte, la situazione è diversa, ma non per questo meno complicata e preoccupante. Dopo i sette arresti di "Golden Snow" pare che nessuno abbia più voglia di spalare la neve di Desio. E non a caso la gara d'appalto indetta qualche giorno fa è andata deserta.

Un appalto da 237mila euro per un servizio biennale (con la garanzia che se non nevica ne intaschi comunque 40mila) non passa certo inosservato. Eppure tutte le ditte idonee a partecipare alla gara hanno preferito non presentare offerte.

Che c'entri qualcosa la paura dei clan? Nessuno lo dice, ma è pensiero diffuso. Desio, del resto, è fra i comuni lombardi che negli anni ha attirato diverse volte l'attenzione in materia di ‘ndrangheta. E la gara d'appalto andata deserta ha tutto per non essere una banale fatalità.

«Non ho gli elementi per affermare che c'entri la paura dei clan - ha detto il sindaco di Desio Roberto Corti (Pd)- ma è certo molto strano, non è mai successo. Non è un lavoro impegnativo, basta garantire la reperibilità dei mezzi».

Lucrezia Ricchiuti, senatrice del Pd nonché vicesindaco del Comune brianzolo, ha portato la questione a Palazzo Madama: «Se fossimo in Calabria, pur essendo un fatto gravissimo, probabilmente la cosa farebbe meno scandalo; qui siamo in Lombardia, nel profondo Nord. Un episodio simile a questo è avvenuto in un altro Comune in provincia di Milano, e precisamente a Buccinasco, qualche tempo fa». C'è da ricordare che a metà ottobre per la prima volta un comune lombardo, Sedriano, sempre in provincia di Milano,è stato sciolto per infiltrazione della criminalità organizzata.

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