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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2013 alle ore 11:58.
L'ultima modifica è del 06 novembre 2013 alle ore 14:54.

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Marco MonariMarco Monari

Marco Monari, l'ex capogruppo Pd in Regione Emilia Romagna, diserta l'assemblea riunitasi ieri: ha accusato un malore per il troppo stress accumulato in questi giorni. Chi gli è vicino, molto vicino, racconta di un uomo affranto, incredulo e deluso da qualche pugnalata alla schiena: una roba un po' alla "tu quoque Brute?". Roba non apparsa sui giornali, dove le dichiarazioni ufficiali erano tutte all'insegna del politically correct, roba da tenere chiusa nelle stanze della sede del partito dove si è consumato il fratricidio politico verso un uomo che a molti non stava simpatico.

Quel Monari che è stato eletto per due mandati e non ha mai fatto un giorno di campagna elettorale, entrato senza sforzo nel listino blindato del blindatissimo presidente Errani. Per niente comunista, che a Bologna 'ste cose contano, quel Monari, ma ex Margherita, uomo di fiducia di Antonio La Forgia, vecchio presidente del consiglio regionale nel primo biennio del nuovo millennio.
Sempre lui, quel Monari che ha messo a rimborso 30mila euro per pranzi e cene tra giugno 2010 e dicembre 2011, cui è intestata la ricevuta dell'hotel Dei Dogi di Venezia per due notti in una stanza da 1100 e che oggi salta fuori avere chiesto di riavere 500 euro spesi per una penna.

Politicamente scorretto, forse, lui, ma non è ancora chiaro se penalmente perseguibile. La Finanza da mesi sfoglia quarantamila documenti di rendicontazione dei gruppi regionali in cui si nascondo le spese pazze, degli eletti, i rimborsi da capogiro che, però, potrebbero essere stati consentiti dal regolamento.
Così, spulciando le carte, salta fuori che per le feste di Natale 2010 il Pd ha regalato ceste con zamponi, Parmigiano, e Ferrari per 8mila euro, il Pdl 3mila per libri e agende, Sel 2mila e 200 per libri e buoni istituzionali, l'Udc mille per prodotti alimentari e la Lega si è accontentata di 800 in panettoni.

Per i rimborsi chilometrici la classifica è guidata dai berlusconiani con 277mila euro, segue il Pd con 85mila, mentre il Movimento 5 Stelle si ferma a 8mila. I grillini, comunque, hanno messo a rimborso le spese per un divano e per 120 sedie usate, queste ultime, per una raccolta firme (poi regolarmente consegnate al presidente Errani, ci tiene a precisare Andrea Defranceschi, che ricorda anche che tutte le spese, comprese queste, erano già state pubblicate, con tanto di scontrini sul sito del Movimento). Lecite o no, queste spese, lo stabilirà la magistratura. Ma in Regione, c'è chi racconta, che da qualche giorno sulle scrivanie siano comparse delle boccettine di Rescue Remedy (contro lo stress).

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