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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2013 alle ore 19:22.
L'ultima modifica è del 08 novembre 2013 alle ore 20:06.

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«Il Consiglio dei Ministri ha approvato, oggi, una norma di grande importanza. Si tratta della norma che riguarda la reponsabilità dello Stato nei confronti dei cittadini per violazione manifesta del diritto dell'Unione Europea da parte dei magistrati di ultimo grado». Lo ha annunciato in una nota il vicepremier Angelino Alfano sottolineando che l'intervento «risponde esattamente all'impegno assunto dal Governo, in Aula, il due ottobre e che adegua la nostra disciplina nazionale alla giurisprudenza comunitaria da cui origina la procedura di infrazione. La norma - prosegue - rientra nel perimetro di risposta alla infrazione e lascia in campo i referendum in materia di giustizia sui quali è già stata grande la mobilitazione dell'opinione pubblica».

Lo Stato risarcirà per le violazioni gravi
Nel comunicato stampa di Palazzo Chigi si legge che «in ottemperanza con la sentenza della Corte di Giustizia Ue, è stata previsto che in caso di violazioni gravi e manifeste dell'ordinamento della Ue da parte di organi giurisdizionali di ultimo grado (ossia la Cassazione, ndr) lo Stato ne debba rispondere direttamente»

Tajani: sanato mancato rispetto della normativa Ue
Soddisfazione arriva dal vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani: «è una notizia positiva che sana una situazione di mancato recepimento e rispetto della normativa comunitaria e va nella giusta direzione, ha detto Tajani, che ha aggiunto:«È anche importante che si facciano altri passi avanti nella giustizia civile, che rappresenta un grande fardello per l'economia e le imprese»

Leva (Pd): sancita la responsabilità dello Stato, non del singolo magistrato
E il Pd puntualizza: «Nella legge Comunitaria, approvata dal Cdm di oggi per porre alla procedura d'infrazione europea, si afferma, in ottemperanza ai principi fissati dalla Corte Europea, la responsabilità civile dello Stato italiano, e quindi non del singolo magistrato, nei casi di manifesta violazione del diritto europeo per dolo o colpa grave», dice Danilo Leva, responsabile Giustizia del partito.

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