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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2013 alle ore 14:09.
L'ultima modifica è del 08 novembre 2013 alle ore 15:04.

Sul mancato incasso della sanatoria delle new slot, da cui il Governo si attendeva inizialmente non meno di 600 milioni, sono i giudici contabili che oggi sono andati in soccorso del Governo, garantendogli un contributo di 350 milioni. Come? Nella loro piena autonomia i giudici della terza sezione della Corte dei conti non hanno accolto le nuove richieste di sanatoria al 20% presentate dai concessionari delle slot-machines, e liquidate entro il 4 novembre come prevede il decreto sulla cancellazione della prima rata dell'Imu. Con un incasso per lo Stato di circa 300 milioni, comunque ben lontano dai 600 attesi. Al contrario come prevede la norma della finanziaria 2008 su cui poggia la chiusura delle liti contabili che ha prodoto una multa da 2,5 miliardi nei confronti di 10 concessionari per il mancato collegamento delle macchine tra il 2004 e il 2007, i giudici della Corte dei conti hanno confermato il pagamento del 30% della somma.

I concessionari quindi, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa specializzata Agipronews, dovranno integrare il versamento già effettuato il 4 novembre scorso sul conto vincolato del ministero dell'Economia con un altro 10% . Nel dettaglio la Cogetech dovrà versare 76,5 milioni, Sisal 73,5 milioni, Gamenet 70,5 milioni, Snai 63 milioni, Cirsa 36 milioni e Gtech 30 milioni. Le motivazioni della Corte dei conti che di fatto hanno stravolto il "patto" siglato tra Governo, Parlamento e 6 dei 10 concessionari delle new slot che hanno aderito alla sanatoria, saranno rese successivamente, comunque entro martedì prossimo.

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