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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2013 alle ore 16:46.
L'ultima modifica è del 08 novembre 2013 alle ore 16:49.

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Stop all'utilizzo non necessario di oggetti taglienti o acuminati nelle strutture sanitarie. Fornitura di dispositivi medici dotati di meccanismi di protezione e sicurezza e applicazione di sistemi di lavoro sicuri. Ancora, attuazione di procedure di utilizzo ed eliminazione sicure di dispositivi medici taglienti e divieto della pratica di reincappucciamento manuale degli aghi, utilizzo di dispositivi di protezione individuale, vaccinazione, informazione e formazione.

Scattano così, con un Dlgs di recepimento della direttiva Ue 2010/32/CE presentato oggi in prima lettura in Consiglio dei ministri, le regole per garantire la massima sicurezza possibile negli ambienti di lavoro sanitari, grazie alla prevenzione delle ferite provocate da tutti i tipi di dispositivi medici taglienti (punture di ago comprese) e alla protezione dei lavoratori a rischio nel settore ospedaliero e sanitario. Un fenomeno, quello delle ferite e delle punture o tagli accidentali che, secondo la relazione al provvedimento coinvolge ogni anno in Europa circa un milione di operatori (in Italia sarebbero 130mila), soprattutto in servizio nei reparti di degenza. E scattano le sanzioni per i datori di lavoro inadempienti che rischiano fino a sei mesi di carcere e oltre 7mila euro di multa per ogni omissione

La formazione
L'obbligo di provvedere alla sicurezza è del datore di lavoro che deve assicurare che il personale sanitario (ma anche gli studenti che seguono corsi di formazione e i sub-fornitori) sia formato e dotato di risorse adatte a operare in condizioni di sicurezza, deve adottare misure per eliminare o contenere al massimo il rischio di ferite e infezioni sul lavoro grazie a una politica globale di prevenzione che tenga conto delle tecnologie più avanzate, creare le condizioni per favorire la partecipazione attiva dei lavoratori e dei loro rappresentanti all'elaborazione delle politiche globali di prevenzione e non supporre mai come "inesistente" un rischio, ma dare sempre alle misure di prevenzione un ordine di priorità - che la stessa direttiva indica - per eliminare e prevenire i rischi e creare un ambiente di lavoro sicuro, con la collaborazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

Eliminazione dei rifiuti contaminati
Oltre a evitare i dispositivi taglienti e acuminati il Dlgs mette tra i compiti del datore dei lavoro quello di eliminare "in sicurezza" rifiuti contaminati con sangue e materiali biologici a rischio, grazie a contenitori ben segnalati e tecnicamente sicuri per la manipolazione e lo smaltimento di dispositivi medici taglienti e di materiale da iniezione usa e getta. Che dovranno essere il più vicino possibile alle zone in cui sono utilizzati o depositati oggetti taglienti o acuminati.

Obblighi in caso di ferita
E se qualcuno si ferisce, è necessario mettere in atto meccanismi che garantiscano cure immediate, compresa la profilassi post-esposizione e gli esami medici necessari e anche, in caso di necessità, l'assistenza psicologica. Il datore di lavoro dovrà assicurare poi la corretta notifica e il monitoraggio degli eventi per implementare le misure di prevenzione, garantendo la riservatezza per il lavoratore.

Le sanzioni
Previste anche sanzioni per i datori di lavoro inadempienti che potranno essere arrestati da tre a sei mesi o con puniti amministrativamente con multe da 2.740 euro a 7014,40 euro per non aver valutato bene i rischi e non aver previsto misure di prevenzione specifiche.

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