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Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2013 alle ore 07:02.

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MILANO
Un'asta record per il BoT a un anno da 6,5 miliardi che festeggia la mossa a sorpresa della Bce di giovedì scorso spingendo i rendimenti al minimo storico. Quello di ieri è stato il primo appuntamento per il Tesoro dopo l'aggressiva decisione del board presieduto da Mario Draghi cui seguiranno questa mattina i collocamenti dei BTp a tre anni e 30 anni, entrambi in riapertura. Portato a casa il risultato e in attesa delle di oggi, il mercato secondario ha vissuto una seduta di vendite generalizzate su tutti i titoli dell'eurozona: la prospettiva di un anticipo del tapering Usa ha infatti innalzato i rendimenti dei Treasurys e a cascata quelli del Bund e della periferia europea.
BoT ai minimi storici
Con circa 2 miliardi in meno rispetto alle ultime aste dei BoT a breve termine, il Tesoro ha dovuto mettere in conto una domanda meno vivace rispetto ad altri momenti a causa dei rendimenti che a questi livelli sono poco attraenti. Nel complesso la domanda si è attestata a 11,686 miliardi di euro a fronte dei 6,5 miliardi offerti, con un bid-to-cover di 1,80. Il tasso medio lordo è sceso di 0,31 punti rispetto all'asta precedente portandosi allo 0,688%, leggermente più alto della chiusura di lunedì quando sul mercato secondario il BoT si era fermato a 0,62%, ma al di sotto del massimo toccato prima dell'asta a 0,70 per cento. Il livello dei rendimenti del collocamento resta ben al di sotto del precedente minimo storico dello 0,703 per cento segnato lo scorso maggio. Un clima in netto miglioramento aiutato dalla riduzione dei tassi al punto che l'agenzia di rating Moody's ha alzato le stime sulla crescita economica dell'Italia prevedendo un Pil in crescita tra lo zero per cento e l'1 per cento. Quanto basta per far restingere lo spread di alcuni centesimi a 236 punti base da 238 di lunedì e il rendimento del decennale al 4,151 per cento avvicinandosi quello della Spagna che ha visto il Bonos a 10 anni al 4,109 per cento.
Rendimenti in calo anche per la Germania che in asta ha collocato Bund decennali indicizzati all'inflazione per 755 milioni di euro raccogliendo richieste per 1,66 miliardi e con il rendimento sceso allo 0,29% (dallo 0,36% dell'asta precedente). Con questa asta la Germania ha completato l'emissione programmata di titoli legati all'inflazione per quest'anno.
BTp 30 anni, effetto scarsità
Questa mattina si ricomincia con il collocamento di titoli a medio e lunghissimo termine per 4,5- 5,5 miliardi di euro. L'interesse dei dealer è concentrato sulla riapertura del BTp a 30 anni per 1,5 miliardi, una scadenza di cui in circolazione ne esistono soltanto 7,5 miliardi di euro. Una rarità al punto che in un'operazione repo il BTp 30 anni è arrivato a scambiare ad un tasso del 9%. Il titolo è stato emesso per la prima volta lo scorso luglio e in asta era stato collocato al 5,20% da allora il rendimento è sceso di 20 centesimi al 4,97 per cento. È su questi livelli che gli operatori si attendono il collocamento di questa mattina facendo leva sull'effetto scarsità.
Ben al sotto dei livelli dell'asta di un mese fa dovrebbe essere collocato il BTp a 3 anni almeno di 35 centesimi in meno attorno all'1,86% dal 2,2 per cento. Anche per il CcTeu, infine, è attesa un'asta positiva: il titolo che nell'ultimo mese ha visto il prezzo salire di 70 centesimi, sarà collocato per un importo limitato (tra 0,75 e 1 miliardo di euro) e il fatto che questo sarà probabilmente l'ultimo collocamento del 2013 su questa scadenza, fornirà il sostegno necessario per il buon esito dell'emissione.
@MaraMonti2
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