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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2013 alle ore 10:27.

Anche se i motori del Circus della Formula 1 non si sono ancora accesi, questa settimana di stanza ad Austin (Texas) ha iniziato ad essere turbolenta già dal suo principio grazie a novità in ambito piloti particolarmente significative.
Questa coda di stagione 2013 non sembra infatti per nulla noiosa come si poteva pensare dopo il titolo già assegnato, partendo dal fatto che c'è ancora una certa battaglia dalla seconda posizione in giù sia nel mondiale piloti che in quello costruttori. Certo, con Raikkonen rinunciatario, Alonso non si sogna nemmeno che Hamilton, oggi quarto, possa scavalcarlo nel ruolo di vice-campione. Per la stessa ragione, la Ferrari non temerà più la rimonta di 26 punti nel mondiale "marche" dal team nero-oro, ma deve invece attaccare Mercedes per sperare di recuperare 11 punti che valgono molto prestigio e molto denaro.
Risultati dei big a parte, ci sono poi i piloti emergenti sotto esame come Hulkemberg che, pur giacendo all'undicesimo posto causa Sauber non nel suo massimo splendore, sono ago della bilancia di alcune importanti situazioni di "salaried seat" o meno come visto negli ultimi giorni.
Il secondo e più giovane "Nico" proveniente dalla Germania, ad esempio, continua a essere uno dei nomi più promettenti del circus, tanto da aver generato rumors e preoccupazioni generali in settimana per aver provato il simulatore ad Enstone e poi non aver concluso un accordo per terminare le ultime due gare con la Lotus. La Sauber gli ha infatti blindato il contratto fino a fine stagione, non senza qualche spiffero maligno che attribuiva questo irrigidimento a pressioni dal fornitore dei motori, Ferrari, infastidita da quello che era potenzialmente il sostituto più forte per queste ultime due gare senza Raikkonen. La carenza di tempo, il rifiuto - verificato - di Schumacher e la mancata fiducia nel terzo pilota del team, Davide Valsecchi (che soffre per una mastodontica opportunità perduta) fanno scegliere al team il terzo pilota Caterham, il finlandese Kovalainen, solo in virtù dei suoi 109 gran premi di esperienza dove, tuttavia, non hai mai brillato se non nelle sue prime due stagioni, quando ha avuto vita facile grazie a Renault e McLaren in perfetta forma.
Una situazione brutta, pasticciata, desolante e irritante per i fan italiani della Formula 1, che non vedono più connazionali correre dall'ormai lontano 2011 di Trulli e Liuzzi. Ma che dice molto sul valore del sedile della Lotus, cresciuto a dismisura negli ultimi due anni proprio grazie a Kimi che, tuttavia, se ne va sbattendo la porta per non essere stato pagato nei tempi e modi concordati.
A ben vedere, quindi, di posti buoni per il 2014 ne rimangono ancora ben pochi. Red Bull è a posto con Vettel, intoccabile, e grazie l'arrivo del buon Ricciardo da Toro Rosso. Ferrari, appunto, riaccoglie Kimi a braccia aperte a fianco di Alonso. Massa, uscente, va alla Williams pare per tre stagioni, felice e contento di succedere in quel di Grove a due connazionali prestigiosi come Senna e Barrichello, facendo le scarpe a Maldonado che, tuttavia, dichiara sua la scelta di partire "al 100% perchè non era felice delle prestazioni": impossibile dargli torto, visto che ha collezionato solo 1 punto, come al suo esordio nel 2011, mentre l'anno scorso ne ha presi ben 45, grazie anche a una memorabile vittoria spagnola.
Mercedes conferma entrambi i piloti 2013 e nessuno avrebbe immaginato qualcosa di diverso. Toro Rosso sigilla incredibilmente Vergne dopo una stagione così così e sostituisce l'australiano "promosso" in prima squadra con il giovane pilota russo Kvyat, freschissimo di superlicenza. McLaren si appoggia ancora su Button mentre Perez va via arrabbiato, con un comunicato stampa a metà fra il miele e il veleno, visto che a un certo punto predica al team "più umiltà" senza tuttavia guardarsi allo specchio: una brutta botta per il pupillo di Carlos Slim che, a due settimane dalla notizia della possibile uscita del Gp del Messico dal mondiale 2014, non sa e non può ancora dire al mondo se il prossimo anno sarà in Formula 1. Un ingaggio, il suo, che muove tuttavia molti denari e che potrebbe far piacere invece nuovamente alla Sauber che, perdendo quasi senza ombra di dubbio un deluso Hulkemberg, deve ancora decidere su Gutierrez e potrebbe riservare importanti sorprese, a partire dal neocampione di GP2 elvetico Fabio Leimer. D'altra parte impossibile pensare che il licenziamento di "Checo" non sia stato dettato da ragioni economiche: mentre McLaren tarda ad annunciare il main sponsor che sostituirà Vodafone, si intuisce che il neo assunto giovane danese Magnussen, reduce da una stagione supervincente di Renault World Series 3.5, sia in grado di promettere risultati e anche una buona dote.
Al di là dei due team "cronicamente" ultimi, Caterham e Marussia, dove si cercano solo piloti paganti, in sostanza, la parte più interessante del mercato quindi rimane ancora aperta fra tre team medi: Force India, che ha confermato solo l'ottimo Di Resta e guarda a Sutil o al giovane James Calado, "assistito" da Nicolas Todt (a proposito: suo padre Jean verrà riconfermato presidente Fia visto che l'unico concorrente si è ritirato per mancanza di vice-presidenti sufficienti ad appoggiarlo nel mondo). La Sauber è incerta ancora per entrambi i sedili. E appunto la Lotus che, in sostanza, è ed è rimasta la scuderia più ambita allo stesso tempo sia da talenti che da piloti paganti: sarà quindi difficilissimo sognare un sedile da titolare per Valsecchi se, come appare chiaro ora, la concorrenza 2014 conta su Hulkemberg (in pole position per merito e possibilità di risultato), Maldonado (gettonato per i suoi ricchi sponsor), Perez (sarebbe per lui l'opzione migliore oggi possibile), e perfino un Sutil eventualmente escluso da Mr Mallya. A meno oltretutto di un imprevedibile exploit di Kovalainen, già nell'abitacolo a partire da questo weekend e, chissà, con la valigia e la stilo pronte per la grande firma. Ma manca ancora un fattore all'equazione: Lotus ha visto maturare molto Grosjean quest'anno, ma nessuno dei candati attuali sembra poter davvero rimpiazzare il talento di Raikkonen. Quindi, per fortuna, c'è ancora spazio ai colpi di scena.
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