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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2013 alle ore 08:41.

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CANBERRA.
Australia più vicina all'abolizione della tassa sui superprofitti minerari e della carbon tax. Come promesso in campagna elettorale, il neo primo ministro Tony Abbott ha presentato alla Camera dei deputati una proposta di legge chiamata «Carbon Repeal Tax». Si è trattato del primo atto del nuovo esecutivo, contestatissimo dall'opposizione, che ha bloccato per oltre un'ora l'operato del premier con tattiche diversive.
Abbott ha dichiarato in Parlamento che la carbon tax rende meno competitiva l'industria australiana, sia a livello locale sia internazionale. Ha inoltre insistito che, con l'uscita di scena del balzello, la bolletta dell'energia elettrica della famiglia media si alleggerirà di circa il 9% e quella del gas del 7 per cento. Il Governo conservatore ha i numeri per far passare la legge alla Camera dei Deputati, ma dovrà sostenere una dura opposizione in Senato. Ciò potrebbe ritardare il voto fino all'inizio del prossimo anno. Abbott si è dichiarato disposto a chiedere lo scioglimento di Camera e Senato nel caso la proposta di legge non dovesse passare.
Nel contempo, il ministro del Tesoro Joe Hockey ha introdotto in Parlamento una proposta di legge per cancellare l'altro controverso balzello al centro della campagna elettorale: la tassa sui superprofitti minerari (Mrrt). La mossa è stata applaudita dal Governo canadese, che ha fatto una scelta simile nel 2008. Il primo ministro Stephen Harper, uno dei maggiori alleati internazionali di Abbott sul fronte ambientale, come la sua controparte australiana aveva vinto le elezioni politiche proprio promettendo l'abolizione del balzello. Secondo l'esecutivo di Ottawa l'emissione di gas nocivi del Canada è calata rispetto al 2006 e sono stati create un milione di nuovi posti di lavoro.
Per il momento la carbon tax consiste nel pagamento di una cifra fissa, pari a 24,15 dollari australiani per tonnellata di gas nocivi prodotti. Finora è stata pagata di fatto dai consumatori, tramite un costante aumento dei prezzi dell'energia. Il precedente Governo laburista aveva deciso di anticipare al 2014 il passaggio a un più favorevole sistema di carbon emission trading, inizialmente previsto per luglio 2015, ma gli elettori non si sono fatti convincere e hanno votato in massa per l'opposizione alle elezioni di settembre.
Un rapporto di Ubs calcola che, in caso di abolizione della carbon tax, ci sarebbe un miglioramento dei profitti di Bhp Billiton e Rio Tinto pari al 3% nel periodo 2013-15. Il rialzo sarebbe del 2-3% per Glencore Xstrata e dell'1% per AngloAmerican.
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