Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2013 alle ore 08:20.

My24


ROMA
Doppio assist al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri sulla vicenda Ligresti. Enrico Letta, prima, e Giorgio Napolitano, poi, confermano la fiducia al guardasigilli nel momento politicamente più difficile da quando è scoppiato il caso delle sue telefonate, perché il rigurgito di notizie di stampa sulle sue presunte «bugie» al Parlamento e ai magistrati sembra aver compattato le diverse anime del Pd, unanimi nel chiederne le dimissioni e propensi a votarle la sfiducia mercoledì prossimo. Se di qui a mercoledì il quadro politico non cambierà, quel voto rischia infatti di trasformarsi in una sfiducia all'intero governo. Perciò da ieri è cominciata la controffensiva.
«Rifiuto qualunque sospetto sulla correttezza del mio operato e sul rispetto delle regole come cittadina e come ministro» ha scritto Cancellieri in una lettera aperta diffusa dopo l'incontro con Letta e prima di quello con Napolitano, ribattendo punto per punto alle nuove «accuse». In ballo non c'è più «l'opportunità» di alcuni comportamenti o «l'appannamento» dell'immagine di ministro, ma, scriverà, «la mia integrità morale, il mio onore e la mia fedeltà alle istituzioni», che «vengono messi in discussione». Parole ripetute al premier e al Capo dello Stato, da cui ha incassato il sostegno ad andare avanti, tant'è che per martedì è stato confermato il Consiglio dei ministri per approvare il delicato pacchetto-carcere messo a punto dal ministero. Quanto basta per poter dire, in serata: «Il mio impegno prosegue con determinazione in attesa dell'incontro importante di mercoledì, quando il Parlamento farà la sua scelta». Il ministro sa di camminare su un filo. Il suo destino è legato all'evoluzione della situazione politica, in particolare alle scelte del Pd. Dunque, è ancora incerto, tanto più se continuerà lo stillicidio di notizie, che, per le sue modalità, viene letto ai piani alti come «attacco politico» al governo.
Certo, il doppio assist di ieri alla Cancellieri è anche un messaggio al Pd. Soprattutto quello arrivato dal Capo dello Stato dopo un incontro di circa un'ora. Il comunicato del Quirinale ne fotografa solo una parte, quella in cui si è parlato del carcere e degli impegni in corso, anche se si conclude con «l'auspicio», generale, che «l'azione di governo avviata dal ministro della giustizia abbia un ulteriore, pieno sviluppo». Al di là della forma, è un buon viatico per il lavoro futuro della Cancellieri, una fiducia analoga a quella ribadita in mattinata da Letta, nonché un segnale forte alla maggioranza. Durante l'incontro, infatti, si è parlato a lungo delle ultime vicende, rilevando la «non liceità» delle notizie pubblicate sui tabulati (acquisiti dopo il 26 agosto ma non depositati agli atti dell'inchiesta, e perciò segreti). Un dettaglio stranamente ignorato nel dibattito politico (a differenza di altri casi di violazione del segreto investigativo), ma non sfuggito al Capo dello Stato, «irritato» per la fuga di notizie. Tanto più se gli inquirenti hanno considerato penalmente irrilevanti quelle telefonate, di cui peraltro si ignora il contenuto (anche se ieri la Cancellieri ne ha dato una spiegazione ritenuta «plausibile»).

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi