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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2013 alle ore 08:20.

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TORINO
Il rebus telefonate e intercettazioni telefoniche tra i membri della famiglia Ligresti e Cancellieri-Peluso si svolge a margine dell'inchiesta della Procura di Torino per i reati di falso in bilancio, falso in prospetto e manipolazione di reato avviata nella primavera estate del 2012. Ieri fonti vicine alla procura di Torino hanno fatto sapere all'Ansa che «non c'è nulla di nuovo» nelle notizie pubblicate di recente sulla vicenda Cancellieri, che non sono state formulate contestazioni a carico del ministro e che al momento non risultano esserci nuove intercettazioni al vaglio dei magistrati.
Il primo bandolo della matassa è rappresentato dalle intercettazioni telefoniche della procura – realizzate dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza – alla compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni. È lei a ricevere la telefonata di «solidarietà» – come la definisce il ministro Anna Maria Cancellieri e come la classificano gli stessi agenti nell'annotazione di polizia giudiziaria – da parte del ministro. È sempre attraverso il monitoraggio del telefono della Fragni che un mese dopo, il 17 agosto, entra in gioco Antonino Ligresti, fratello dell'ex patron di Fonsai Salvatore Ligresti. Si parla di Giulia Ligresti, della sua salute, e Gabriella Fragni fa riferimento a «quella nostra amica». «Penso che potrebbe fare qualcosa», aggiunge, e chiede a Ligresti di mettersi in contatto con lei. Due giorni dopo, sempre Ligresti richiama Gabriella Fragni per confermarle di aver contattato «la persona in questione – come ricostruiscono gli agenti – e di aspettare una sua risposta».
È a questo punto che gli inquirenti richiedono e ottengono dal giudice per le indagini preliminari il primo tabulato dell'utenza in capo ad Antonino Ligresti, per il periodo che va dal 17 luglio al 19 agosto, con l'obiettivo proprio di verificare i contatti avuti. In sostanza, la Procura tiene le orecchie dritte sui contatti tra il ministro e la famiglia Ligresti, predispone controlli, acquisisce le deposizioni della Fragni, il 20 agosto, e dello stesso ministro, il 22, fa le sue verifiche.
Ricevuti i primi tabulati di Antonino Ligresti, emerge che dopo lo scambio di opinioni con Gabriella Fragni e le preoccupazioni sulla salute di Giulia Ligresti, il fratello di Salvatore tenta due volte di contattare il ministro, il 18 agosto. Il 19 agosto, all'ora di pranzo, risbuca l'utenza della Cancellieri: è lei a richiamarlo. Nella deposizione rilasciata ai pm Vittorio Nessi e Marco Gianoglio la Cancellieri dice di aver ricevuto una telefonata da Antonino Ligresti. Su questo punto il ministro si difende, rivendica di aver svelato lei il contenuto della telefonata con Ligresti agli inquirenti e conferma: «la prima telefonata è stata fatta da me ma solo a seguito di diversi tentativi fatti da Antonino Ligresti di raggiungermi al telefono. La seconda conversazione è in risposta ad un ulteriore contatto proveniente da Ligresti».
È il contatto della Cancellieri del 19 agosto con Ligresti che spinge gli inquirenti ad avanzare al gip una seconda richiesta per acquisire il tabulato di Ligresti, questa volta relativamente a un periodo più lungo, dal 17 luglio fino al 29 agosto. Questo secondo tabulato è quello da cui emerge la terza telefonata tra il ministro e Ligresti, del 21 agosto, e i sei contatti telefonici con Sebastiano Peluso, il marito del ministro. Il secondo tabulato non è finora stato inserito nel fascicolo messo a disposizione dai pm alle parti. Potrebbe essere stato considerato non "rilevante" ai fini dell'inchiesta. Oppure potrebbe essere aggiunto agli atti. O, ancora, finire in un altro filone d'inchiesta.
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