Ingorgo di fine anno per le tasse (gonfiate): dagli acconti alla Tares, ecco tutte le scadenze
Raffica di scadenze per le imposte nazionali (2 dicembre) e quelle locali (16 dicembre). Dagli acconti all'Imu passando per la Tares, sull'ultimo mese si scaricano gli aumenti di tutto l'anno
di Gianni Trovati
2. Le tasse di fine anno / Acconti Ires
Alle imprese va ancora peggio: l'acconto dell'Ires del 2 dicembre, quest'anno, arriva alla quota record del 101%, cioè si trasforma in un prestito forzoso da fare allo Stato. Questo, almeno, nelle intenzioni dell'Erario, anche se nel caso delle aziende e dei lavoratori autonomi (anche quando sono contribuenti Irpef) una via d'uscita c'è: il secondo acconto può essere infatti calcolato con il metodo «previsionale», basandosi cioè su quanto si prevede di incassare e non su quanto si è incassato l'anno scorso.
Visto che il Pil è in discesa dell'1,8-1,9%, molti degli operatori economici hanno probabilmente conti in peggioramento, e quindi possono abbassare l'acconto: in ogni caso, le regole di quest'anno chiedono un punto in più rispetto all'anno scorso. Per le imprese, e in particolare per banche e assicurazioni, c'è poi un'incognita in più: il saldo Imu sull'abitazione principale è in via di abolizione, ma le coperture sono tutte da trovare e probabilmente gli acconti saranno una delle fonti principali. Nei giorni scorsi si è parlato di alzare al 116% l'acconto per il settore finanziario, e le percentuali finali potrebbero essere ancora più alte. Forse già martedì se ne saprà di più.
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