Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2013 alle ore 15:33.

My24

Almeno per ora Berlusconi non passa all'opposizione. Dunque i numeri per la maggioranza non cambiano né alla Camera né al Senato. Semmai aumenta la frammentazione dal momento che il gruppo Pdl si è scisso in due formazioni separate: Nuovo Centro Destra (27 deputati e 30 senatori ma starebbero per diventare rispettivamente 29 e 33) e Forza Italia (69 deputati e 61 senatori). La maggioranza conta dunque 436 voti alla Camera (il quorum è 316) e 243 al Senato (il quorum è 161).

Ma cosa succederebbe se Forza Italia decidesse, magari dopo la decadenza di Berlusconi, di abbandonare l'Esecutivo? Alla Camera Letta perderebbe l'appoggio di ben 69 deputati ma i voti a suo favore rimarrebbero 367, con un margine di 51 voti sul quorum di 316. Dunque maggioranza ben salda anche a prova di eventuali ipotizzabili defaillance. Qui infatti il solo gruppo Pd conta 293 deputati e supera la soglia della maggioranza assoluta di 315 anche soltanto grazie ai 47 onorevoli di Scelta civica.
Al Senato il fronte governativo diverrebbe certo più fragile ma comunque manterrebbe un margine di almeno 10 voti in più rispetto al quorum richiesto che è pari a 161. Senza il sostegno di Forza Italia infatti l'esecutivo perderebbe 61 voti scendendo quindi da 243 a 182 voti. E, nel peggiore dei casi, se cioè anche il gruppo Gal si sfilasse per intero dalla maggioranza, il fronte governativo scenderebbe a 172 senatori favorevoli, dunque solo 11 in più rispetto al quorum. Tolto il presidente del Senato Piero Grasso, che per prassi non vota, il margine si restringe ulteriormente a 10 voti. A questi potrebbe tuttavia aggiungersi il "soccorso" dei senatori a vita che sono cinque (non considerando Monti che appartiene al gruppo di Scelta civica ed è dunque incluso nel conto dei 172). Ma difficilmente il governo può contare sul voto di Carlo Azeglio Ciampi che alle ultime votazioni è stato assente. Aggiungendo dunque al margine di 10 senatori, quelli nominati dal capo dello Stato si arriva a quota 14. È questo dunque il numero magico per Enrico Letta. Quello al quale deve restare aggrappato per continuare a vivere.
Intanto da domani il gruppo di Alfano comincerà a dotarsi di tutte le strutture e i ruoli previsti. Primi fra tutti i capigruppo. Alla Camera si fanno i nomi di Fabrizio Cicchitto ed Enrico Costa, mentre al Senato la scelta dovrebbe cadere su Laura Bianconi.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi