Come si esce dalla crisi? Ecco le riforme che (finora) hanno fatto flop e quelle che farebbero ripartire l'economia
Come si esce dalla crisi? E' una domanda da un milione di dollari. A cui, a quanto pare, l'Eurozona non ha saputo dare fino a questo momento la migliore risposta. Le misure che vengono adottate da Bruxelles e dintorni non convincono e non riscuotono l'unanimità dei consensi. Vediamole
di Vito Lops
1. Come si esce dalla crisi / Tagliare i tassi
Giovedì 7 novembre la Banca centrale europea ha tagliato il costo del denaro nell'area euro portandolo per la prima allo 0,25%. Dalla Germania sono arrivate le smentite che la votazione in seno al direttivo della Bce sia stata contesa, spaccata tra falchi del Nord Europa e colombe della periferia. Al di là di questo, basta ricordare la reazione della stampa tedesca il giorno dopo il taglio per conoscere la posizione germanica in merito: "Il taglio dei tassi è un esproprio a danno dei risparmiatori".
I pensionati e tutti coloro che hanno investimenti a tasso fisso sono infatti penalizzati da una manovra del genere. Ma la Bce, che per Statuto deve occuparsi dell'area dell'Eurozona, ha varato questa manovra con l'intento di dimostrare ai mercati che è attiva e pronta a stimolare la crescita. Ciò che rischia di rendere inoperosa questa manvora, però, è la difficoltà dell'aumento di base monetaria a tradursi in offerta di moneta da parte delle banche all'economia reale. Perché la cinghia di trasmissione tra finanza e imprese pare ancora rotta. Quindi non è detto che allo stato attuale tagliare il costo del denaro riesca a produrre automaticamente effettivi sull'economia (anche perché siamo ormai vicino a zero e da tagliare v'è rimasto francamente poco).
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