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Questo articolo è stato pubblicato il 19 novembre 2013 alle ore 12:44.
L'ultima modifica è del 19 novembre 2013 alle ore 13:52.

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L'ex presidente cinese Jiang Zemin. (Ap)L'ex presidente cinese Jiang Zemin. (Ap)

Mandato d'arresto internazionale per l'ex presidente cinese Jiang Zemin, l'ex premier Li Peng e altri 5 dirigenti cines. Li avrebbe spiccati l'Audiencia Nacional di Madrid per la presunta partecipazione nel genocidio contro il popolo tibetano. Secondo quanto riportato dall'Ansa, la notizia è stata confermata da fonti giudiziarie spagnole che concordano con una nota di International Campaign for Tibet.

Nell'ordinanza di arresto, emessa dal giudice Ismael Moreno, della seconda sezione dell'Alto tribunale, che da sei anni istruisce il processo per genocidio, gli imputati sono accusati di azioni volte "a eliminare l'esistenza" del Tibet attraverso l'imposizione della legge marziale, la deportazione forzata della popolazione, "l'eliminazione progressiva della popolazione autoctona". Viene descritta la repressione di polizia e militare in Tibet negli anni 1987, 1988 e 1989 e la politica di imposizione di aborti e sterilizzazione forzata della popolazione tibetana.

L'inchiesta sul presunto genocidio è stata avviata sulla base della denuncia presentata dal Comitato di Appoggio al Tibet, dalla Fondazione Casa del Tibet e dall'Associazione Thubten Wangcheg Sherpa Sherpa, contro l'ex presidente Jiang Zemin e altri sei ex responsabili del Partito comunista e del governo cinese. Fra i destinatari degli ordini di arresto, l'ex segretario del Partito comunista e l'ex capo della sicurezza della polizia cinese in Tibet.

La notizia della decisione della corte spagnola è stata data in un lungo comunicato da International Campaign for Tibet (Ict), associazione in difesa dei diritti dei tibetani che, nata nel 1998, ha sede a Washington ed ha uffici in altri paesi. L'associazione non commenta la notizia nel comunicato, ma spiega che si potrebbe applicare ai leader cinesi incriminati - tra i quali l'ex presidente Jiang Zemin e l'ex premier Li Peng - quanto successe per Augusto Pinochet, il dittatore cileno, arrestato a Londra nel 1998 a seguito di una causa intentata da spagnoli e accolta dal giudice Baltasar Garzon che emise un mandato di arresto internazionale nei confronti di Pinochet per crimini contro l'umanità.
Secondo quanto spiega l'associazione, con la sentenza spagnola nei confronti dei leader cinesi si è ribadito il principio di "competenza universale" nel diritto internazionale, permettendo ai tribunali di raggiungere colpevoli oltre i confini nazionali, in casi di tortura, terrorismo e altri gravi crimini internazionali perpetrati da individui, governi o autorità militari.

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