Il 2014 sarà l'anno della ripresa? Dieci fatti dell'anno che verrà
Debole ripresa Usa, volatilità cinese, incertezza europea. Con simile ritornello, si può immaginare un 2014 meglio del 2013? L'Economist dice sì, e prevede un ritorno dell'Occidente: le tradizionali quattro economie più avanzate tornano a superare i rampanti, irresistibili, Brics ora in una fase di stanca
di Angela Manganaro
4. Come sarà il 2014 / Contro le tecno-élite. Attacco al mito Silicon Valley
In verità, qualcuno l'ha già detto – diversi scrittori, intellettuali, leader mondiali sono rimasti insensibili al fascino del web salvifico; ognuno ha esposto la sua argomentazione, da ultimo ma non certo ultimo Bill Gates che, s'avverasse la previsione, potrebbe mettere la bandierina dell'ex cattivo redento ora profeta («il mondo sarà salvato da un vaccino non certo da un pc» diceva un mese fa al Financial Times). La novità non sembrano i mezzi tecnologici ormai a tutti familiari – la stampante 3D, i Google Glass, l'app che verrà – ma una nuova visione del mito Silicon Valley. Sono sempre meno quelli che credono alla favola dei giovani geni malvestiti, «non visti più come geeks che per caso son anche sporchi ricchi, ma sporchi ricchi che per caso son anche geeks», è la suggestiva previsione dell'Economist, ci sarà insomma una rivolta dei poveri contro la supremazia del cyberspace. Una nuova presa di coscienza: i signori di Internet rappresentano un oligopolio e non creano ricchezza diffusa perché danno lavoro a poche persone. Google, ad esempio: ha sei volte la capitalizzazione di General Motors ma un quinto dei suoi dipendenti. Oligarchi che fanno solo soldi, sono ormai un sistema, una mentalità, e al contrario dei nerd soli e sordi al mondo, vogliono partecipare: comprano giornali (Chris Hughes New Republic, Jeff Bezos il Washington Post), rendono ricchi solo pochi giovani dipendenti che arrivano a guadagnare 100mila dollari l'anno, e fanno lobby a Washington.
Per tutti questi motivi iniziano a essere malvisti: la destra americana li attacca per il loro sostegno alla riforma dell'immigrazione in senso meno penalizzante, i libertari duri e puri li accusano d'aver svenduto gli utenti allo Stato – lo scandalo Prism ovvero la sorveglianza elettronica dell'agenzia federale Nsa ha incrinato il mito della libertà in Rete, concetto in sé virtuale perché sempre avulso da responsabilità. Anche se Datagate è sicuramente meno sentita della battaglia sui visti, il vento sembra stia cambiando. «Viviamo in una bolla che non è né tecnologica né speculativa» ha detto Eric Schmidt, presidente di Google «è una bolla che riguarda il nostro piccolo mondo, protetto finora dalla rabbia popolare per le crescenti diseguaglianze sociali ed economiche». Una bolla che nel 2014 potrebbe scoppiare. Pare che i signori della Valle del Silicio stiano perdendo l'aura di liberi, geniali e giusti, e siano addirittura sospettati di ipocrisia. Anche se forse il problema non son mai stati loro ma chi li guardava: facevano e fanno business, ora forse si inizia a capire. (angela manganaro)
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