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Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2013 alle ore 15:13.

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MINOLI - Allora Stone, cosa ne pensa della nostra ricostruzione?
STONE - Mi sembra molto buona, mi sembra che metta in luce le prove principali, sia forensi sia balistiche, mi trova d'accordo direi almeno all'85%

M - Perché la commissione Warren ha mentito in maniera così evidente?
S - In quel momento Oswald doveva essere l'assassino. Subito dopo che Oswald è stato ucciso il NYT ha fatto un titolo a tutta pagina: "Ucciso l'assassino di Kennedy". Non il presunto assassino. Hanno condannato Oswald nella coscienza collettiva senza neanche processarlo.

M - Nel suo film c'è un agente della Cia che parla anche delle elezioni truccate in italia nel 1948. E' un elemento di fantasia o è basata su qualche dato?
S – No, no, assolutamente no. Quel personaggio si basa sul colonnello Fletcher Prouty, capo delle operazioni speciali del Pentagono dal 1960 al 1964. un ufficiale di collegamento con la CIA. E' stato lui a raccontarmi quella storia, nei minimi dettagli, perché lui stesso era stato coinvolto. Ma in America è una storia di dominio pubblico, è risaputo che la CIA aveva paura che i comunisti prendessero il sopravvento in Italia subito dopo la guerra, e che ha investito un sacco di soldi per comprare le elezioni. In America è risaputo, non so se in italia sia altrettanto noto.

M – Un critico ha detto che lei si sente un po' il "Savonarola" dei nostri tempi, il fustigatore dei costumi e dell'ipocrisia dei governanti. Lei si riconosce in questo ruolo?
S – Il problema del mio paese è un problema comune a molti altri paesei forse anche l'Italia: il problema del popolo contro lo stato. Nel mio paese lo Stato ha tradito la Costituzione, ha ucciso Kennedy, ha occultato le prove e continua a farlo. Lo ha fatto in almeno alrte 5 o 6 occasioni: nel caso di caso Nixon, nel caso dei bombardamenti segreti in Laos e Cambogia, e poi in Iran, in Nicaragua con i Contras… gli ostaggi in Iran, in almeno 5 casi. L'omicidio di Kennedy è stato uno spartiacque, solo oggi cominciamo ad avvertire le conseguenze di quell'evento

M – Il pubblico americano è pronto o no per conoscere definitivamente la verità su Kennedy? Soprattutto riusciremo mai a sapere la verità su dallas?
S – No, no perché non c'è nulla di scritto che provi la cospirazione, ma il pubblico americano lo sa, inconsciamente sa che è stata tutta una menzogna. Il 68% degli americani crede che a uccidere Kennedy sia stato il governo. Ma questo non riguarda più solo Kennedy. Questo riguarda il nostro futuro, le generazioni del domani. Come faremo a riprendere in mano il controll odella democrazia? Come faremo a far sì che il governo sveli i suoi segreti? Come? Dobbiamo eleggere un nuovo presidente che apra gli archivi, una nuova legislatura che sia aperta ed onesta, dobbiaqmo fare grandi cambiamenti. E per farli dobbiamo che i giovani si sveglino e vadano a votare. Come lei sa in America i giovani non vanno a votare, sono apatici, disillusi da tutti gli scandali che ci sono stati. Dopo Kennedy è stato ucciso Martin Luther King, Bob Kennedy e poi c'è stato il Vietnam… è stata una mostruosità, un incubo.

M - Chi è che non ha voluto allora che la gente sapesse?
S - Nel mio film sostengo che ci furono in realtà due cospirazioni. Una più piccola, ristretta, per uccidere il presidente. Una cospirazione che coinvolgeva 5, al massimo 10 persone. E un'altra, molto più estesa, per coprire tutto, per metter tutto a tacere. Tra i responsabili di questa seconda cospirazione metterei senz'altro Lyndon Johnson, che è divenuto presidente al posto di Kennedy, e che ha istituito la commissione d'inchiesta, la commissione Warren, che ha fatto un lavoro davvero scadente. E poi metterei i servizi segreti, che hanno tenuto nascoste a quella commissione alcune prove fondamentali.

M – Signor Stone: forse le stesse persone che dice lei non volevano neanche che si facesse il film.
S – Oggi come oggi la maggior parte di quelle persone, dei menmbri della commissione Warren è morta. D'altra parte è innegabile che non appena il mio film è stato annunciato, la stampa americana abbia cominciato ad attaccarmi, a rifiutare anche la sola idea che io potessi fare questo film

M – Lei ha detto che le hanno rubato la prima bozza della sceneggiatura e che gli attacchi sono cominciati ancora prima delle riprese del film. Che tipi di attacchi?
S – E' stato pazzesco. Hanno rubato la prima stesura del copione, l'hanno fatta circolare per tutti i giornali, settimanali, periodici, hanno divulgato il finale del film, cosa che di solito non si fa mai, mi hanno ridicolizzato pubblicamente prima ancora che cominciassi a girare. E naturalmente quando il film è uscito nelle sale hanno ricominciato tutto da capo. Il bello è che nessuno si è interessato a quello che era il punto fondamentale di tutta la faccenda e cioè gli interrogaticvi che il mio film pone. Ce ne sono almeno 40: su Oswald, sul ruolo della Cia, su Allen Dulles…

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