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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2013 alle ore 20:01.
L'ultima modifica è del 22 novembre 2013 alle ore 21:34.

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Thomas Bach (Ansa)Thomas Bach (Ansa)

In mattinata l'incontro con il Papa in Vaticano. Nel pomeriggio un faccia a faccia a Palazzo Chigi con il premier Enrico Letta. Giornata intensa quella del neo presidente del Comitato Olimpico internazionale, il tedesco Thomas Bach a Roma per l'assemblea del Coe, i 49 comitati olimpici europei che hanno rinnovato i vertici (confermato il presidente Patrick Hickey e il segretario Raffaele Pagnozzi).

Ad accompagnare il numero uno dello sport mondiale, in entrambi i casi, il presidente del Coni Giovanni Malagò. Un debutto importante quello di Bach ma soprattutto un'occasione ghiotta per parlare di Olimpiadi. «La candidatura italiana alle Olimpiadi 2024 non solo è una ipotesi ma è anche qualcosa che si può realizzare in termini concreti» ha ribadito ieri il premier.

Dopo l'annuncio le scorse settimane del premier Enrico Letta e il lancio della candidatura italiana ai Giochi del 2024, le diplomazie sono già in campo. La parola d'ordine è avanti tutta, ma sottotraccia. A cominciare proprio dal presidente del Coni Giovanni Malagò che ha aperto i lavori all'Hotel Hilton davanti a 400 delegati, di cui 20 membri del Cio, (quelli cioè che votano e scelgono tra i vari Paesi, quello che organizzerà i Giochi. ), tra loro, gli italiani Franco Carraro, Mario Pescante e Ottavio Cinquanta, il nuovo presidente della Wada, Craig Reedie, i componenti dell'esecutivo Gunilla Lindberg e Sergey Bubka e la principessa Nora di Liechtenstein.

Tra gli ospiti, anche il presidente dei Comitati olimpici mondiali, lo sceicco Ahmad Al-Fahad Al-Sabah e il presidente onorario del CIO, Jacques Rogge.

Cio: Roma candidatura forte
Da Bach arriva un potente assit per la candidatura di Roma. «Il premier Enrico Letta – ha detto Bach - mi ha espresso chiaramente l'intenzione dell'Italia a candidarsi per le Olimpiadi del 2024. Sarebbe una candidatura apprezzata e che al Cio verrebbe accolta con simpatia perché l'Italia é un grande paese di sport, di rilevanti realtà sportive e atleti di livello, oltre all'atmosfera di Roma. I membri Cio sarebbero favorevoli a questa candidatura, che sarebbe forte». Il numero uno dello sport mondiale ha poi aggiunto: «Ho percepito l'interesse del premier nei confronti dello sport - ha aggiunto Bach – vuole veramente utilizzarlo come mezzo di sviluppo dell'Italia, e in questo é stato molto incoraggiante». Dopo l'incontro con Letta Bach ha rivelato di aver regalato al premier una penna con i cinque cerchi olimpici: «Credo che abbia idee
su come utilizzarla», ha concluso con un sorriso il numero uno Cio riferendosi alla lettera di garanzia del Governo per una eventuale candidatura olimpica italiana .

Semaforo verde dal Cio, Ma la strada è tutta in salita.
A cominciare dal fronte interno. E dalla necessità di lavorare uniti su un progetto strategico per il Paese, con l'incognita risorse e investimenti in una fase dura di spending review. I tempi restano lunghi: la candidatura di Roma con ogni probabilità sarà presentata non prima dell'estate. In vista infatti, il prossimo 9 luglio c'è il centenario del Coni. Un evento che rende improbabile qualsiasi annuncio prima perché, i membri Cio non possono visitare città che sono ufficialmente candidate ai Giochi Olimpici. I tempi per i Giochi del 2024 saranno definiti dal Cio nel febbraio 2015 e la decisione sulla città sceltà ci sarà nel 2017.

In pista San Francisco, Boston, e Parigi
Intanto i tecnici sono a lavoro sul dossier che sarà completamente rivisto rispetto a quello preparato per Roma 2020 (circa 7 miliardi il budget previsto) e che potrebbe contare su un ruolo importante dei privati. L'obiettivo è lavorare a Giochi sostenibili, da un punto di vista economico e ambientale. Una sfida difficile, più difficile rispetto a due anni fa. Allora la candidatura di Roma appariva quella con maggiori probabilità di vittoria. Il premier Mario Monti scelse la linea del rigore e decise di ritirarla dinanzi alla situazione di crisi del Paese. Oggi la situazione è cambiata. La crisi resta, si vede qualche spiraglio di ripresa, ma in campo ci sono concorrenti agguerrite come gli Stati Uniti che hanno in pista già 6 città tra cui big del calibro di San Francisco, New York, Boston, Washington.
«Più facile la partita per il 2020 – conferma Mario Pescante, uno dei tre membri italiani del Cio e vice presidente dimissionario del Comitato Olimpico dopo la ritirata di Monti– oggi gli Usa con la crisi giocano la carta dell'ottimismo e il paese torna a sperare. Dopo Atlanta nel 1996, sarà diffile non riportare i Giochi negli Usa fino al 2024. Senza dimenticare che l'Europa dal 2004 ad oggi ha già avuto Atene e Londra». Insomma nessuna falsa illusione anche se l'Italia e Roma mantengono un appeal forte. «La città deve giocarsi la carta delle Olimpiadi dal volto umano - spiega Pescante - per rilanciare la crescita del Paese evitando speculazioni e comitati d'affari che poco hanno a che fare con lo sport». A scaldare i motori anche Parigi che proprio nel 2024 festeggia i 100 anni dai giochi che la Francia ospitò nel 1924. Il presidente del Comitato Olimpico francese Denis Messaglia smentisce: «È prematuro dirlo, ma non lo escludiamo affatto».

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