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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2013 alle ore 19:58.

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È pronta per essere lanciata nello spazio la prima "sentinella del pianeta": capostipite della costellazione Sentinel voluta da Unione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa). Realizzato in Italia, negli stabilimenti della Thales Alenia Space di Roma, il satellite Sentinel 1A oramai completato fa parte del programma Copernicus per l'osservazione della Terra, il cui obiettivo è sviluppare sistemi per controllare lo stato di salute del pianeta (dagli oceani alle foreste) e la sicurezza di coste e ambiente.

Tajani: con Copernicus valore aggiunto di 30 mld entro il 2030
«Copernicus genererà un valore aggiunto stimato in 30 miliardi entro il 2030», ha detto il vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, nell'evento organizzato presso la Thales Alenia Space Italia. «Aprirà la strada – ha aggiunto Tajani - ad applicazioni innovative nei trasporti, infrastrutture energetiche, rinnovabili, agricoltura, protezione civile e anche nel controllo dei flussi migratori». Per il presidente e amministratore delegato della Thales Alenia Space Italia, Elisio Prette, il programma Copernicus è anche una testimonianza del «marcato interesse del governo italiano per lo spazio», un settore nel quale «l'Italia è fra i principali attori in Europa». Con la Telespazio, inoltre l'industria italiana ha un ruolo di primo piano anche in una delle quattro stazioni che da Terra raccoglieranno i dati delle sentinelle.

Cinque missioni Sentinel, la prima nella primavera 2014
Il programma Copernicus prevede il lancio di cinque missioni Sentinel: le prime tre con due coppie di satelliti e le ultime due con strumenti a bordo di altri satelliti meteorologici. Il lancio di Sentinel 1A è previsto nella primavera 2014, ha detto il responsabile della missione per l'Esa, Ramon Torres. Questo speciale occhio sul pianeta potrà garantire, grazie al radar, la copertura del pianeta e il libero accesso ai dati 24 ore su 24. Il radar permette infatti di catturare immagini anche attraverso le nubi e durante la notte. Il principio è analogo a quello della costellazione italiana Cosmo SkyMed, che però è un sistema duale (ossia sia civile che militare). Rispetto a Cosmo SkyMed i Sentinel sono in grado di garantire una copertura più estesa: 40 chilometri contro 250. «È la stessa differenza che c'è fra un normale obiettivo e un grandangolo, ma i due sistemi si integrano a vicenda», ha osservato Guido Levrini, del direttorato dell'Esa per l'Osservazione della Terra.

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