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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2013 alle ore 13:57.
L'ultima modifica è del 22 novembre 2013 alle ore 14:13.

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(Epa)(Epa)

Le privatizzazioni decise ieri dal Governo italiano sono una misura «una tantum» che può avere un impatto, oltre che sul debito, «anche sull'efficienza dell'economia italiana» ma, secondo la Commissione europea, «resta la necessità di procedere con misure strutturali» perché Bruxelles permetta all'Italia di utilizzare la "clausola per gli investimenti" nel 2014. Lo ha detto Simon Ò Connor, portavoce del vicepresidente della commissione Ue Olli Rehn, aggiungendo che «in questo contesto il vicepresidente Rehn ha parlato di spending review e dell'anticipo delle misure» perché abbiano effetto già nel 2014. «Il governo italiano ha già avviato il processo - ha proseguito Ò Connor - e aspettiamo maggiori dettagli per poterci pronunciare su questo: valuteremo se il governo riuscirà ad anticipare le revisione delle spese e ne avremo l'occasione quando presenteremo le nostre previsioni economiche di inverno, probabilmente a febbraio».

Dijsselbloem: rischi Italia? Processo in corso
«È chiaro che ci sono Paesi che devono fare più di altri ma questo è un processo in corso, alcuni governi dovranno tornare con le leggi di bilancio definitive e per altri le decisioni saranno prese a febbraio con le previsioni», così il presidente dell'eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha risposto a chi gli chiedeva se fosse preoccupato della situazione dell'Italia la cui legge di stabilità è stata giudicata a rischio da Bruxelles. Dijsselbloem, entrando alla riunione straordinaria dell'Eurogruppo incaricata di discutere i pareri della Commissione sulle leggi di stabilità della zona euro, ha spiegato che «in questo momento ci sono molti Paesi a rischio» di non rispettare il Patto di stabilità con le attuali bozze di finanziarie.

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