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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2013 alle ore 08:23.
Una norma che preveda un automatismo per destinare i ricavi di spending review e lotta all'evasione alla riduzione della pressione fiscale su imprese e lavoro. C'è convergenza piena nelle ricette delle parti sociali per dare una scossa alla ripresa. Una sorta di appello unitario al presidente del Consiglio da parte delle organizzazioni più rappresentative di imprese e lavoratori. Per il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, pur consapevole delle difficoltà attuali, è «irrinunciabile un consistente ulteriore taglio al cuneo fiscale». E occorre anche introdurre «un meccanismo automatico, alimentato dalle entrate di spending review e contrasto all'evasione, per ridurre la pressione fiscale a vantaggio delle imprese e dei lavoratori». Una proposta condivisa da tutte le forze produttive e del lavoro. A cominciare da Susanna Camusso, leader Cgil, per la quale occorre avere «una certezza di prospettiva» sulle tasse, agendo sul taglio per imprese e lavoratori. Anche i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, puntano a una riduzione delle tasse per rilanciare consumi e investimenti, favorevoli a un meccanismo automatico. Sul fronte imprese, Carlo Sangalli, presidente Confcommercio, e Ivan Malavasi, presidente Rete Imprese Italia, si uniscono all'appello al governo per un cambio di passo fiscale per il rilancio del Paese.
PAGINE A CURA DI Nicoletta Picchio
LE DUE DOMANDE
1
Siamo alla vigilia
della presentazione
del maxi-emendamento alla legge di stabilità.
Le parti sociali sono soddisfatte del rapporto
con il governo?
2
Entrando nel merito,
la legge di stabilità
è stata presentata
in parlamento in un modo e appare destinata
ad uscirne in un altro.
Qual è il cambiamento
che ritenete più urgente
per superare l'impasse,
favorire la crescita
e rilanciare l' economia?