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Questo articolo è stato pubblicato il 26 novembre 2013 alle ore 18:23.
L'ultima modifica è del 26 novembre 2013 alle ore 20:05.

«Non ci sono più le condizioni per proseguire la collaborazione con questo governo». Così Paolo Romani, capogruppo al Senato di Forza Italia, ha annunciato l'uscita del suo partito dalla maggioranza e il passaggio all'opposizione. Romani, nel corso di una conferenza insieme al capogruppo Fi alla Camera, Renato Brunetta, ha sottolineato che si è giunti «per l'incapacità di questo governo di confrontarsi con le forze di maggioranza e a causa di un maxi emendamento sulla legge di stabilità che consideriamo irricevibile nei termini formulati». Brunetta, esprimendo «grande rammarico e dolore», ha sottolineato che «sul fronte della politica economica siamo davanti a un totale fallimento di questo governo» e ha ribadito che Forza Italia «ritira la propria delegazione dalla maggioranza».

Le larghe intese sono finite
«Per quanto ci riguarda le larghe intese sono finite» e ora le valutazioni toccano al premier Enrico Letta e al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, ha detto Renato Brunetta. Paolo Romani ha precisato che «questo vuol dire che quella formula non c'è più, da oggi c'è un governo di centrosinistra».

Brunetta: abbiamo comunicato la decisione a Napolitano
«Il governo delle larghe intese è finito. Oggi è cambiata la natura del governo», ha sottolineato Renato Brunetta, spiegando che la rottura è stata comunicata in anticipo al capo dello Stato Giorgio Napolitano. «Abbiamo comunicato la nostra intenzione di non collaborare più sulla legge di stabilità al Capo dello Stato Napolitano. Non è stato invece possibile comunicare con il presidente del Consiglio Letta, impegnato nel vertice italo russo «per il bene del paese».

Letta vede Napolitano: il voto sulla stabilità verificherà la fiducia
L'esistenza di una maggioranza a sostegno del governo, dopo l'abbandono di Fi, sarà verificata dal voto di fiducia che l'esecutivo si appresta a ricevere a Palazzo Madama sulla legge di stabilità. Questa la posizione di Giorgio Napolitano, che ha ricevuto il premier Enrico Letta al Quirinale. «La necessità di verificare la sussistenza di una maggioranza a sostegno dell'attuale governo sarà soddisfatta in brevissimo tempo durante la seduta in corso al Senato con la discussione e la votazione sulla già posta questione di fiducia», si legge in una nota diffusa dal Quirinale.

Brunetta: Letta chieda la fiducia
«Letta salga al Colle e si presenti a Camere per chiedere fiducia su suo governo e non su legge di Stabilità», ha scritto in un tweet il capogruppo del Pdl-Fi alla Camera, Renato Brunetta.

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