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Questo articolo è stato pubblicato il 26 novembre 2013 alle ore 06:42.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 10:49.

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BRUXELLES - Con un linguaggio sorprendentemente duro, l'Unione europea ha criticato la Russia per il modo in cui, ai suoi occhi, ha indotto l'Ucraina a sospendere clamorosamente le trattative in vista della firma di un accordo di associazione politica e commerciale con la Ue. La presa di posizione è giunta ieri mentre a Kiev continuavano gli scontri tra polizia e manifestanti. In tutta la regione, il nervosismo provocato dall'atteggiamento russo si tocca ormai con mano.
«Siamo consapevoli delle pressioni esterne di cui è vittima l'Ucraina - hanno spiegato in un comunicato il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, prendendo di mira il presidente russo Vladimir Putin -. Ciò detto non crediamo che considerazioni di breve periodo debbano avere la meglio sui benefici di lungo termine che questo partenariato (l'accordo di associazione, ndr) porterebbe con sé».

«L'Unione europea non ha alcuna intenzione di forzare l'Ucraina, o qualsiasi altro Paese, a scegliere tra l'Unione europea o qualsiasi altra entità regionale - hanno aggiunto i due leader -. Di conseguenza, disapproviamo fortemente la posizione e le azioni russe in questo frangente». La prospettiva di una intesa tra Bruxelles e Kiev ha scatenato la viva reazione del governo russo, preoccupato all'idea di perdere la sua influenza negli stati ex sovietici a beneficio dell'Unione europea.

Dinanzi alle minacce russe di tagliare gli approvvigionamenti in materie prime o di ridurre gli scambi commerciali con l'Ucraina, la Commissione ha fatto a Kiev nuove promesse economiche. La settimana scorsa, con un colpo di scena, il presidente ucraino Viktor Yanukovich ha però sospeso le trattative che avrebbero dovuto portare alla firma di un ambizioso accordo di associazione a Vilnius giovedì e venerdì di questa settimana durante un vertice dei Ventotto con i Paesi della regione.

Per ora, Kiev sembra voler salvaguardare i suoi legami con la Russia, piuttosto che abbracciare l'Europa. Più in generale, l'Ucraina è diventata il metro con cui sia Bruxelles che Mosca hanno voluto in queste ultime settimane valutare la loro influenza nella regione. La stessa stampa russa ha definito qualche giorno fa il prossimo vertice di Vilnius «una Stalingrado geopolitica». Nel loro comunicato, Barroso e Van Rompuy hanno lanciato un ultimo appello all'Ucraina.

«La Ue - hanno scritto - è pronta a essere più aperta e a sostenere di più tutti coloro pronti ad affrontare riforme e modernizzazione». A Vilnius, i Ventotto vorranno mostrarsi inflessibili e confermare la loro strategia nella regione. Nel frattempo, ancora ieri migliaia di persone hanno manifestato a Kiev per criticare la scelta di Yanukovich, memori (anche) del giogo sovietico e della carestia degli anni 30. E la leader dell'opposizione Yulia Timoshenko, condannata a sette anni di prigione, ha cominciato uno sciopero della fame per dar forza alla protesta. Mentre nell'Unione cresce l'euroscetticismo, a Est la Ue rimane un obiettivo di molte opinioni pubbliche.

D'altro canto, nella regione, il nervosismo ormai si tocca con mano. Il ministro degli Esteri polacco Radek Sikorski ha accusato la Russia di usare «i mezzi dell'Ottocento nel suo rapporto con i vicini». Mentre la Georgia e la Moldovia hanno confermato di voler firmare un accordo di associazione con l'Unione, altre quattro ex repubbliche sovietiche hanno invece preferito fare marcia indietro su pressione della Russia: oltre all'Ucraina, anche l'Armenia, l'Azerbaigian e la Bielorussia.

L'atteggiamento russo è quello di un grande Paese, orgoglioso della sua storia e geloso della propria zona d'influenza. Per controbilanciare l'allargamento dell'Unione, dal 2010 Mosca sta cercando di creare una unione doganale che oggi comprende la Bielorussia e il Kazakhstan, e che in futuro dovrebbe includere, nelle speranze della Russia, anche l'Ucraina e l'Armenia. Nonostante la decisione di sospendere le trattative con l'Unione, Yanukovich sarà comunque a Vilnius giovedì sera per incontrare i Ventotto.

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