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Questo articolo è stato pubblicato il 27 novembre 2013 alle ore 07:58.

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La portaerei Liaoning (Ap)La portaerei Liaoning (Ap)

Mentre lo spazio aereo tra Cina, Giappone e Corea è oggetto di contrasti sempre più accesi, l'orgoglio di tutta la Cina, la nave portaereiLiaoning, di recente oggetto di articoli-fiume sul varo, le operazioni, le caratteristiche tecniche, è in missione con la prua rivolta ai mari della Cina del Sud.
La missione potrebbe durare settimane intere.

È la prima della Cina, che con orgoglio nei mesi scorsi ha raccontato vita e miracoli di questa portaerei, evidenziando la prospettiva di costruirne altre. Partita due giorni fa dal porto di Qindao, nello Shandong, la portaerei è affiancata da due navi attrezzate alla distruzione di missili, la Shenyang e la Shijiazhuang.
Formalmente sarebbe un test per verificarne la tenuta in mare aperto, ma nessuno ci crede. Il viaggio era stato pianificato da tempo, dicono gli alti vertici delle forze armate di Pechino.

Il timing, in effetti, ispira ben altre considerazioni. Cosa ci fa proprio adesso la Liaoning in mezzo al mare più caldo di tutto il pianeta?
La portacontainer sarebbe per alcuni anche una plateale reazione cinese alle polemiche che impazzano specie sul web e soprattutto alla notizia dei bombardieri americani in sorvolo sulle isole contese Diaoyu-Senkaku.
C'è chi definisce improvvida la decisione di definire uno spazio aereo la zona di identificazione della difesa aerea di sfidando le regole stabilite unilateralmente da parte della Cina, la missione degli Stati Uniti non ha informato Pechino sul volo, ma Pechino si sarebbe mossa autonomamente sulla zona aerea.

Un funzionario Usa ha detto che non c'era alcun tentativo da parte dell'esercito cinese di contattare i bombardieri B-52 . Un portavoce del ministero della Difesa cinese detto che la Cina ha la capacità di proteggere il proprio territorio , la televisione di Stato ha raccolto questa posizione.
Il punto è che che c'è chi osserva l'inutilità dei militari ("devono guardare in cielo e in terra"). C'è chi ha anche definito avventata la definizione dello spazio aereo di domenica scorsa. C'è anche chi parla di estremisti militari colpevoli di aver creato di fatto una no-fly zone.
Il quadro si complica, in questo lembo di Asia in cui nessuno vuol "perdere la faccia".

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