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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2013 alle ore 15:23.
L'ultima modifica è del 28 novembre 2013 alle ore 23:16.

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Un viceministro e quattro sottosegretari. Sono cinque gli esponenti di Forza Italia - o espressione dei partiti che si sono presentati alle elezioni alleati dell'allora Pdl - nella compagine governativa che, dopo la decisione assunta da Silvio Berlusconi e dal partito forzista di fuoriuscire dalla maggioranza e non sostenere più il governo, dovrebbero lasciare palazzo Chigi. Il premier Enrico Letta era stato chiaro sul punto: «i membri del governo che hanno deciso di sostenere una forza che non ha votato la fiducia mi aspetto che tirino le conseguenze». «Fino a due ore fa - ha detto Angelino Alfano - mi risulta che nessuno dei viceministri e sottosegretari, ma anche nessuno dei presidenti di commissione di Fi ha rassegnato le dimissioni dall'incarico» dopo l'uscita del partito azzurro dalla maggioranza.

Miccichè: firmate le mie dimissioni
I sottosegretari procedono in ordine sparso. Mentre la delegazione forzista è al Quirinale, 'dead line' per chi ha intenzione di dare addio all'esecutivo e quindi formalizzare l'adesione al partito, nella pattuglia di sottogoverno sono state fatte scelte differenti. Il primo ad annunciare le dimissioni è stato il sottosegretario alla Pubblica amministrazione e semplificazione, Gianfranco Miccichè: «Le mie dimissioni dal governo sono già firmate».

Santelli:ho messo le dimissioni nelle mani di Berlusconi già ieri
Ancora prima, via Facebook, aveva preso posizione Jole Santelli (Lavoro): «Le dimissioni le ho messe da ieri nelle mani dello stesso presidente Berlusconi e del mio partito. Ciò al fine di consentire che siano loro a scegliere il momento opportuno che la delegazione di sottosegretari di FI le rassegni inviandole alla sede istituzionalmente corretta».

Girlanda resta
Rocco Girlanda, sottosegretario ai Trasporti stamattina ha annunciato di essersi dimesso dall'incarico di coordinatore regionale in Umbria di FI: «Ringrazio il presidente Berlusconi per la fiducia che mi ha accordato quando mi ha nominato, quasi un anno fa, per guidare il partito in Umbria e che ha voluto che mantenessi questo incarico, malgrado l'incompatibilita' statutaria con il ruolo di governo». Girlanda ha fatto sapere di non avere intenzione di lasciare il governo e, per fugare ogni dubbio, qualche ora fa ha postato su Facebook una foto scattata al ministero con tanto di didascalia: «Al tavolo tecnico con le associazioni dell'autotrasporto insieme al ministro Lupi per illustrare il nostro operato nella legge di stabilità a sostegno delle rivendicazioni del settore».

Ferri: sono un tecnico
Niente dimissioni per Cosimo Ferri, sottosegretario alla Giustizia: «Sono un tecnico». In attesa di conoscere formalmente il destino di Walter Ferrazza, sottosegretario agli Affari regionali, e Bruno Archi, viceministro agli Esteri, si è intanto aperta un'altra partita legata all'uscita di Forza Italia dalla maggioranza.

Delegazione di Fi al Quirinale con dimissioni sottosegretari
Al Quirinale l'incontro tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e la delegazione di Forza Italia. Incontro chiesto dai nuovi capigruppo alla Camera e al Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani. Chi non si dimetterà una volta concluso l'incontro con il Capo dello Stato dovrà considerarsi fuori da Forza Italia.

Passaggio all'opposizione a tutto tondo
La linea che verrà rappresentata da Forza Italia al presidente della Repubblica è infatti di fine definitiva delle larghe intese e quindi di ogni collaborazione del partito di Berlusconi con il Governo: un passaggio all'opposizione a tutto tondo, riforme comprese. Non sembrano al momento invece in discussione, almeno nelle intenzioni di Forza Italia, le numerose presidenze di commissioni permanenti oggi guidate da esponenti Fi, nella convinzione che le presidenze sono biennali e che fino a quella scadenza i propri presidenti possano rimanere al loro posto.

Gli esponenti di Forza Italia nel governo
Gli esponenti forzisti fino a oggi al governo, a parte Micciché, sono: il viceministro agli Esteri Bruno Archi; i sottosegretari al Lavoro, Jole Santelli, e alle Infrastrutture Rocco Girlanda (tutti eletti nelle liste Pdl e dopo la scissione passati a Forza Italia); il sottosegretario agli Affari regionali, Walter Ferrazza (aderente al Mir, Moderati in Rivoluzione dell'imprenditore Samorì). Sciolta l'incognita se il 'tecnico' di area centrodestra, Cosimo Ferri, sottosegretario alla Giustizia.

La partita dei presidenti di commissione
Fanno gola i posti di presidente di commissione. Alcuni, come quelli della Affari Costituzionali e della Finanze della Camera occupati rispettivamente da Francesco Paolo Sisto e Daniele Capezzone sono di un certo peso. A farsi sotto è stata subito Scelta civica, con il senatore Gianluca Susta che senza metafore ha spiegato: «Se ci fossero posti che si rendono liberi è giusto che anche una nostra rappresentanza venga presa in considerazione». Tra le altre commissioni guidate da Forza Italia ci sono al Senato la Lavori pubblici (Altero Matteoli) e la Giustizia (Francesco Nitto Palma) e alla Camera la Difesa (Elio Vito) e la Cultura (Giancarlo Galan)

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